di R. C.
Un’importante cerimonia è avvenuta mercoledì 11 giugno a Milano, per l’intitolazione a Piero Sacerdoti del nuovo Largo all’angolo tra via S. Sofia e Corso Italia con la stazione S. Sofia M4 , alla presenza dell’Assessore alla Cultura del Comune di Milano Tommaso Sacchi che ha tenuto il discorso di apertura e di una largo pubblico di amici .
Erano presenti tra gli altri la Senatrice Liliana Segre e per la Comunità l’assessore Sara Modena entrambi amici di famiglia oltre che il Vice presidente Ucei Milo Hasbani e Giorgio Mortara.
Durante la cerimonia è stato anche letto un messaggio della ex sindaca di Milano Letizia Moratti .
Piero Sacerdoti è stato un protagonista di rilievo delle Assicurazioni in Italia e in Europa .
Per quasi 20 anni dal 1949 alla sua scomparsa nel 1966 fu direttore generale della Compagnia di Assicurazione Ras, la seconda in Italia, successivamente incorporata da Allianz.
A lui si devono importanti innovazioni nei prodotti assicurativi: nelle polizze globali, quelle dei rischi nucleari, agricoli, nella previdenza complementare, nei fondi pensione.
Promosse la costruzione della nuova sede della Ras in questo luogo di Milano, progettata dai grandi architetti arch. Gio Ponti e Piero Portaluppi, da poco interamente rinnovata e ora sede di Deloitte .
Fu anche professore di Diritto del lavoro alla Università Statale di Milano per 10 anni dal 1953 a 1963 .
Tommaso Sacchi, dopo aver portato i suoi saluti anche alla Comunità Ebraica Milanese e alla sen. Segre ha concluso il suo discorso dicendo: “Piero Sacerdoti ha saputo trasformare la cultura assicurativa in strumento di progresso economico e sociale, unendo bellezza, innovazione e spirito civico”.
Discorso di intitolazione Largo Piero Sacerdoti
di Tommaso Sacchi,
Cari cittadini,
è con grande emozione e profondo senso di gratitudine che oggi inauguriamo questo largo, intitolato a una figura di straordinario rilievo per la nostra città e per il nostro Paese: Piero Sacerdoti.
Desidero portare un caloroso saluto, a nome del Sindaco Sala e mio personale, ai protagonisti di questa intitolazione che interverranno tra poco:
– il Presidente del Municipio 1, Mattia Abdu,
– Tommaso Mansutti, Consigliere del Museo dell’Assicurazione,
– Beppe Pedone di Deloitte,
– Carlo Rossanigo, Direttore di Allianz Italia,
– e naturalmente tutti gli eredi di Piero Sacerdoti.
– Estendo inoltre i miei rispettosi saluti alla senatrice a vita Liliana Segre e ai rappresentanti della comunità ebraica, così come alle autorità militari presenti, e ai consiglieri comunali che hanno voluto essere qui oggi.
Piero Sacerdoti nasce a Milano il 6 dicembre 1905, in una famiglia profondamente radicata nella storia civile e culturale italiana. Sin da giovane si distingue per la sua vivacità intellettuale e la sua curiosità: studente brillante al Liceo Parini di Milano, è allievo del latinista Luigi Castiglioni e amico del quasi coetaneo Dino Buzzati. La loro amicizia continuerà per tutta la vita, come testimoniano toccanti ricordi lasciati dallo stesso Buzzati.
Dopo essersi laureato in Giurisprudenza a pieni voti a Milano e in Scienze Politiche a Pavia, e dopo aver conseguito la libera docenza in diritto del lavoro, Sacerdoti inizia un percorso professionale che lo porta rapidamente a ruoli di grande responsabilità. Incaricato all’estero per la RAS – Riunione Adriatica di Sicurtà – Sacerdoti acquisisce un’esperienza internazionale preziosa e una visione aperta al mondo, visitando anche gli Stati Uniti, che gli lasceranno un’impressione indelebile.
La sua vita privata si intreccia con la storia del Novecento: a Parigi incontra la moglie Ilse Klein, fuggita dalla Germania nazista, e deve riparare in Svizzera durante le persecuzioni razziali a causa della origine ebraica della sua famiglia. Ma la sua energia e la sua intelligenza non vengono mai meno. Anche in esilio, Sacerdoti continua a insegnare e a contribuire alla crescita culturale e civile degli italiani.
Nel dopoguerra, rientra in Italia e nel 1949, a soli 43 anni, diventa Direttore Generale della RAS. È in questi anni del “miracolo economico” italiano che Sacerdoti lascia un segno profondo: guida con passione e lungimiranza la crescita della RAS, portandola a essere la seconda compagnia assicurativa italiana e avviandola anche a una dimensione internazionale. Promuove innovazioni pionieristiche come le polizze globali, le coperture per i rischi nucleari e i primi piani di risparmio assicurativo – veri antesignani dei moderni fondi azionari.
Non solo uomo d’impresa, Sacerdoti è anche un “manager umanista”, come lo ha definito Piergaetano Marchetti: curioso, colto, attento ai bisogni sociali e sempre pronto a promuovere la cultura assicurativa. Per questo fonda il Centro Studi Assicurativi nell’ambito dell’ANIA e partecipa attivamente alla nascita della Comunità Economica Europea, aderendo con entusiasmo al Movimento Federalista Europeo.
La sua visione si concretizza anche qui, dove oggi ci troviamo: negli anni ’50 Sacerdoti promuove la costruzione del grande complesso immobiliare all’angolo tra Corso Italia e via Santa Sofia, sede direzionale del gruppo RAS. Affida il progetto all’architetto Gio Ponti, in collaborazione con Piero Portaluppi, dando vita a un edificio moderno e funzionale, inaugurato nel 1962 alla presenza dell’allora arcivescovo di Milano, Giovanni Battista Montini, futuro papa Paolo VI. Un’opera simbolo dell’innovazione e della bellezza architettonica milanese, recentemente riqualificato e oggi sede di Deloitte Italia.
Piero Sacerdoti si è spento prematuramente nel 1966, ma la sua eredità e il suo esempio continuano a vivere. Nel 1968, la nostra città gli ha conferito alla memoria l’Attestato di Benemerenza Civica – l’Ambrogino d’Oro. Egli ne fu un protagonista di rilievo: un uomo capace di unire la visione imprenditoriale e l’attenzione al bene comune.
Intitolare questo largo a Piero Sacerdoti significa riconoscere e tramandare la memoria di un uomo che ha saputo trasformare la cultura assicurativa in uno strumento di progresso economico e sociale, unendo bellezza, innovazione e spirito civico.
Che questo luogo diventi dunque un punto di incontro e di ispirazione per tutti noi, così come lo è stato il Palazzo RAS: un simbolo di ciò che possiamo realizzare quando la passione, la cultura e l’intelligenza guidano le nostre azioni.
Grazie a tutti per la partecipazione.
Il saluto di Letizia Moratti
Buongiorno a tutti,
un caro saluto ai familiari di Piero Sacerdoti, a tutte le autorità presenti, ai cittadini.
Mi scuso per non essere lì con Voi, ma gli impegni istituzionali in Europa di questa
settimana non mi consentono di essere presente in questo importante momento.
Da ex sindaco di Milano e da amica di famiglia di Piero Sacerdoti ci tengo però molto a
essere idealmente con Voi nell’omaggio che oggi diamo a una figura che ha saputo unire
visione, rigore e senso civico.
Una vita dedicata alla famiglia, al lavoro, all’insegnamento.
L’intitolazione di un Largo a Piero Sacerdoti non è solo un atto simbolico, ma un segno
concreto della memoria che la città custodisce per chi ha contribuito a renderla più moderna,
più giusta, più inclusiva.
Milano gli deve molto. Uomo di visione e concretezza, Piero Sacerdoti ha saputo coniugare
competenza tecnica e responsabilità sociale, contribuendo in modo determinante
all’innovazione del sistema assicurativo italiano e alla diffusione di una cultura della
protezione e del welfare.
Sacerdoti fu un innovatore nel campo delle assicurazioni sociali, anticipatore di tutele che
oggi consideriamo fondamentali.
Fu precursore e lungimirante su temi ancora oggi di straordinaria attualità: la sicurezza sul
lavoro, il nucleare, i danni della grandine alle colture agricole, l’integrazione previdenziale
assicurativa al sistema pensionistico, l’attenzione ai lavoratori dipendenti.
Ma fu anche molto di più: un uomo di cultura, di responsabilità, di dialogo tra pubblico e
privato, tra economia e società.
Con la sua opera, ha lasciato un’impronta che ancora oggi parla alle Istituzioni, alle imprese,
agli studenti, ai lavoratori, a tutti noi cittadini.
L’eredità che ci ha lasciato Sacerdoti va ben oltre i confini del suo settore: fu un milanese
esemplare, un protagonista silenzioso, ma decisivo della modernizzazione del nostro Paese,
sempre attento alla dimensione umana, alla dignità del lavoro, al valore della solidarietà.
Nella foto in alto: i fratelli Sacerdoti presenti (Giorgio, Andrea, Emilio, Michele ) sotto la nuova targa stradale; l’assessore Sacchi durante il suo discorso .