Il presidente della Comunità ebraica di Milano Milo Hasbani

Crisi in Comunità e gestione ordinaria: il chiarimento del presidente Hasbani

di Milo Hasbani

Gentili iscritti, gentili dipendenti,

crediamo sia utile rispondere ad alcuni dei quesiti che ci state ponendo per rispettare, ora che le trattative per la risoluzione della “crisi” sono interrotte, la necessaria trasparenza e chiarezza con voi tutti.

GESTIBILITÀ DELLA COMUNITÀ NELL’IMMEDIATO
Molti di voi ci chiedono cosa succede della operatività/gestibilità della nostra Comunità nell’attuale situazione di stallo politico.
Vi precisiamo che nella attuale situazione e anche in caso di decadenza dell’attuale Consiglio, a norma dell’articolo 13 dello Statuto dell’Unione che regolamenta la Durata del Consiglio “i Consiglieri uscenti, i componenti della Giunta e il Presidente restano in carica per l’ordinaria amministrazione fino all’insediamento del nuovo Consiglio”.

Quindi sia i 7 consiglieri dimissionari che i 12 consiglieri normalmente in carica (10 di Milano Ebraica e 2 di Wellcommunity) continueranno a svolgere i propri ruoli istituzionali.

COME SI SONO SVOLTE LE TRATTATIVE E PERCHÉ NON È STATO POSSIBILE FINORA TROVARE UN ACCORDO

La convivenza non è stata facile dal momento della proclamazione dei risultati elettorali. Chi era presente ha visto i consiglieri della minoranza alzarsi ed andarsene senza alcuna stretta di mano.
Al primo Consiglio viene proposto presidente Besso e non viene invece votato all’unanimità, come da tradizione, il presidente della lista vincente Hasbani
Al primo Consiglio vengono chiesti da Wellcommunity 3 assessorati: la Scuola, il Culto e i Giovani. Una richiesta non accettabile perché si tratta degli assessorati con maggior peso strategico/politico (sui quali Milano Ebraica ha peraltro basato buona parte della campagna elettorale) che lascerebbe così la maggioranza a gestire gli assessorati tecnici (RSA, Welfare, Bilancio). Sul portavoce si è cercato da subito di porre veti.

Si inizia a lavorare. Ogni programma presentato viene criticato ed esposto con malevolenza nel cosiddetto “minority report” (Pagina facebook curata da uno dei consiglieri di WC, ndr) Anche quando conseguenza di azioni del precedente mandato.
Wellcommunity non presenta alcun progetto e rifiuta la partecipazione alle Commissioni istituite per sviluppare in modo condiviso i programmi ed i piani operativi.
Non accetta di entrare nella Commissione Welfare, non in quella Scuola, non in quella Tributi, non accetta il Vice-assessorato ai Giovani.
Raffaele Besso accetta, su proposta di Milo Hasbani condivisa da tutti, di diventare Coordinatore del Consiglio.

Wellcommunity inizia a prospettare le sue dimissioni di massa.
Il 16 ottobre riceviamo uno scritto a cui doverosamente rispondiamo per iscritto il 23 ottobre. Ma non riceviamo alcuna risposta alle proposte, anzi veniamo continuativamente rimandati.
Arriviamo alla riunione di Consiglio del 20 novembre.
7 Consiglieri di Wellcommunity si dimettono e dichiarano decaduto il consiglio (a norma articolo 11 comma 3 del regolamento elettorato della comunità di Milano).
La legalità del tutto è molto incerta ma iniziamo nuove trattative per evitare nuove elezioni certamente non gradite né dalla maggioranza degli elettori né dalla struttura della comunità.
Ci incontriamo 4 volte a Milano con la mediazione di Rav Arbib.
Ad ogni incontro Wellcommunity ripete praticamente le stesse richieste, non accetta compromessi, alza ancora le richieste e, machiavellicamente dove non ha un assessorato, propone deleghe sui temi chiave dell’assessorato stesso, svuotandolo.

Noi proponiamo ai Consiglieri Wellcommunity:
1) Raffaele Besso Vicepresidente con un posto in Giunta (eventualmente anche come assessore alla integrazione comunitaria. Un nuovo assessorato che vorremmo istituire, che riteniamo di grandissima rilevanza poiché agirebbe a favore delle varie Edot comunitarie, favorendo la partecipazione e l’integrazione). Mantiene  il Coordinamento del Consiglio.
2) Dalia Gubbay Vice Assessore alla Scuola e membro importante della Commissione Scuola. Delega al Progetto EFI ed al Progetto Erasmus Ebraici.
Si prospetta una sana collaborazione sui temi più critici della nostra Comunità. La nostra Scuola e la educazione ebraica dei nostri ragazzi.
3) Condivisione della Delega al Culto di Milo Hasbani e Davide Levi (oppure Daniele Schwarz)
4) Assessorato al Welfare (che viene diviso dalla RSA che rimane per seniority ad Antonella Musatti)
5) Assessorato o Viceassessorato ai Giovani (anche qui si lavora insieme)
6) Viceassessorato al Bilancio
7) Commissione Comunicazione esterna con 3 membri di ciascuna lista oltre al Presidente. Nessun portavoce o portavoce Hasbani. Gadi Schoenheit con grande spirito comunitario fa un passo indietro.

Noi chiediamo che i Consiglieri di Wellcommunity entrino e partecipino con ruolo attivo in tutte le Commissioni già formate o che si formeranno per elaborare insieme le strategie e le scelte sulle aree cruciali della nostra Comunità.

Di seguito quanto Wellcommunity ci ha proposto:

Presidente Milo Hasbani

Vicepresidente ed Assessore alla RSA e Welfare Antonella Musatti.
Vice assessore al Welfare Sara Modena (WC)
Vicepresidente e Assessore alla Comunicazione e Ufficio Stampa Raffaele Besso (WC)
Viceassessore Daniele Misrachi (ME)
Portavoce condiviso fuori Consiglio

Assessore al Bilancio Rony Hamaui
Viceassessore Raffaele Besso (WC)
Delega al Personale Raffaele Besso (WC)
Delega ai tributi Dalia Gubbay (WC)

Assessore alla Scuola Timna Colombo
Viceassessore Dalia Gubbay (WC)
Delega alle Medie e ai Licei Dalia Gubbay (WC)
Presidente Commissione Scuola Monique Sasson (WC)

Assessore alla Cultura Gadi Schoenheit
Viceassessore alla Cultura Luciano Bassani (WC)

Assessore al Culto Davide Levi (WC)
Viceassessore al Culto (ME)

Giovani fuori Giunta Olympia Foà coadiuvata da Elia Golran (WC)

Ribadiamo che durante l’ultimo incontro di venerdì 13 dicembre, presente Rav Arbib, il presidente Milo Hasbani ha riconfermato, per il bene della Comunità e per evitare altre elezioni, la volontà di cedere 2 assessorati e 3 vice assessorati (scuola, giovani e bilancio ) oltre a fare parte di tutte le commissioni. La stessa proposta è stata fatta a Roma durante l’ultimo incontro, fortemente voluto da Rav Arbib, presenti Hasbani, Besso e la presidente UCEI Noemi Di Segni. Anche qui abbiamo ricevuto l’ennesimo rifiuto.

Milano ebraica, che ha vinto le elezioni ”solo” con il 52% e con un programma elettorale preciso sui vari assessorati, non poteva accettare di passare tutti i temi chiave a chi in questa tornata elettorale aveva perso le elezioni. Condividere la programmazione e la pianificazione operativa sì, accettare la normale dialettica in Consiglio sì, dare la priorità alle riunioni di Consiglio rispetto a quelle di Giunta sì. Cedere le redini no.
Perché e come spiegarlo agli elettori?
In democrazia chi vince governa e governa per tutti gli iscritti senza distinzioni e tutti i consiglieri votati lavorano e collaborano per il bene della comunità, senza bisogno di deleghe per poterlo fare. La partecipazione attiva alle commissioni, che è stata subito rifiutata, è fondamentale per portare avanti i programmi.
Questo è l’impegno che tutti abbiamo preso davanti all’elettorato.