Cultura e Società

Quei baci rubati alla vita, all’arte, al cinema

Spettacolo

Barbara Nahmad, classe 1967, artista, non ha mai nascosto la propria fascinazione per il mondo e il linguaggio Pop, “per un certo tipo di pittura onnivora che ingloba nuovi modelli di comunicazione. Mi piace addentrarmi nelle pieghe del già visto, del già noto, attraverso immagini passate decine di volte nei rotocalchi e riconsiderate”, spiega Nahmad. Baci ludici, gioiosi, strazianti, dolorosi, avvelenati, rubati… All’arte, alla cronaca e al cinema: celeberrimi come quello di Via col Vento o di Da qui all’eternità. O come quelli di Boucher e Klimt, di Cary Grant o Harry Potter. Che Nahmad tratta come icone pop, appunto. Tele che sono una specie di cavalcata sentimentale che corre tra i nostri ricordi per resuscitare emozioni e moti del cuore.

Mancò la voce del Papa

Opinioni

di Rav Giuseppe Laras
Che le polemiche attorno alla controversa figura di Pio XII e al suo operato durante il periodo nazi-fascista non si siano mai sopite appare di tutta evidenza ancora in questi giorni, contestualmente alla proiezione televisiva di una fiction

Presentato a Montecitorio “Regole” di Abravanel

Libri


“Darsi le giuste regole e seguirle, ci aiuta a vivere meglio. Non solo: è un buon affare, conviene sempre. L’ebraismo è pieno zeppo di regole e per ciascuna c’è un senso profondo, che connette il fare con il perché del fare. Senza regole, o con regole sbagliate, non si sviluppa niente, né la spiritualità, né l’economia, né la personalità. Senza regole, governare una società sempre più complessa, dove i servizi hanno un peso crescente rispetto ai prodotti, è impossibile”.

Un tema quindi di alto valore anche per la Governance di uno Stato e così, martedi 26 ottobre, Abravanel e D’Agnese hanno dibattuto di “Regole”, il nuovo libro dell’ex Mr McKinsey Italia a Montecitorio con un panel costituito dal Presidente della Camera Gianfranco Fini, il Vicepresidente Maurizio Lupi, il Ministro Maria Stella Gelmini, l’On. Enrico Letta, il Direttore Generale del Tesoro Vittorio Grilli, la presidente di Confindustria Emma Marcegaglia e moderato da Gianni Riotta.

La sfida di Israele

Libri

di Ester Moscati
Ecco perché questo libro di David Meghnagi, (Le sfide di Israele, lo Stato ponte tra Occidente e Oriente, Marsilio editore, pp. 173, euro 19.00), ci pare diverso da tutti gli altri, ovvero i libri che forniscono una sintesi e un’interpretazione della storia di Israele, della sua fondazione come modello di integrazione che, nel mondo oggi segnato da forti flussi migratori, è uno specchio ineludibile per ogni democrazia. È diverso perché in poco più di 150 pagine, Le sfide di Israele dà conto e ragione di aspetti a volte considerati marginali o emotivi della vicenda mediorientale. È un orto seminato a idee, dove più che nozioni e risposte il lettore troverà spunti di riflessione e ottiche multifocali per guardare a Israele come forse non aveva mai fatto.

Mia è la vendetta

Libri

Ma poi la storia lo ha dimenticato. Campione di pallanuoto nella Vienna degli anni trenta, romanziere di raffinato talento e pensatore fuori dagli schemi, Friedrich Torberg esce oggi dall’oblio grazie alla riscoperta di Mia è la vendetta, il suo profetico capolavoro.
“Questo libro ha un finale tra i più incredibili e brillanti dell’intera letteratura del XX secolo”. Il lusinghiero commento è di Erich Maria Remarque. E il libro di cui stiamo parlando, Mia è la vendetta, uscì per la prima volta nel 1943 negli Stati Uniti a firma di Friedrich Torberg, oggi encomiabilmente tradotto e ripubblicato dall’editore Zandonai di Rovereto (pp. 83, 11 euro), a cura di Haim Baharier.

La magia e il mistero dell’alfabeto ebraico

Spettacolo

nelle opere di Tobia Ravà, Ariela Böhm e Gabriele Levy. In mostra alla ETGallery di Milano

Forme, colori, numeri e lettere ebraiche; questi sono gli elementi che gli artisti Tobia Ravà, Ariela Böhm, Gabriele Levy amalgamano con sapienza per creare le loro opere. Uniti tutti e tre in una mostra che non a caso prende il titolo di Otot Ve Otiot, segnali e lettere, alla Ermanno Tedeschi Gallery.
Un viaggio nella comunicazione simbolica. Secondo un antico Midrash il Signore creò prima l’alfabeto ebraico e poi, con esso, creò il cielo e la terra. La Torah stessa sarebbe un OT, un segnale.

Porte aperte all’Europa

Spettacolo

Arrivata all’XI edizione, quest’anno la Giornata europea della Cultura ebraica parla del rapporto tra Arte ed Ebraismo. La Giornata si aprirà a Milano alle ore 10 di domenica 5 settembre, con il saluto del presidente Roberto Jarach, delle autorità cittadine e del rabbino capo Arbib. Seguirà: Caleidoscopio “Arte ed Ebraismo”, con interventi di Andreè Ruth Shammah, Haim Baharier, rav Roberto Della Rocca.

24 giorni

Libri

di Ruth Halimi e Emilie Frèche. Diario dei 24 spaventosi giorni del rapimento del giovane Ilan raccontati dalla madre Ruth, affinché la terribile vicenda di Ilan sia conosciuta e ricordata da tutti.“…..perché l’indifferenza uccide: un’indifferenza che ha permesso oggi che un ragazzo fosse ucciso nel cuore di una grande città come Parigi, ignorando le sue grida strazianti…..è il silenzio che ha ucciso Ilan Halimi e la giustizia ha contribuito a perpetrare questa cospirazione del silenzio…..”. Dall’Introduzione di Giulio Meotti, giornalista de Il Foglio“Alla fine gli hanno dato fuoco, come si faceva durante l’Inquisizione. Di Ilan Halimi doveva rimanere soltanto il nome. La vergogna e l’ipocrisia si sarebbe mangiati anche quello. Ilan non portava un lungo caffettano nero, non aveva un cappello di feltro, non indossava i filatteri, non leggeva un libretto dei Salmi, non portava la kippà. Di ebraico Ilan aveva soltanto il nome, sufficiente a fare di lui una preda”.