n° 5 - Maggio 2011

Partigiani ebrei, la grande storia

2011
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n° 5 – Maggio 2011
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Cari lettori, care lettrici,

stavolta avevamo la possibilità di scegliere tra due storie di copertina: Israele e i nuovi scenari in Medioriente all’indomani delle rivolte arabe, -tema molto di attualità ma anche più scontato e passibile di repentine evoluzioni a cui un mensile come Il Bollettino non riuscirebbe a stare dietro-, e invece le novità su un argomento pochissimo indagato dalla ricerca storica, ovvero la partecipazione degli ebrei alla Resistenza partigiana. Tema questo, certamente più ampio e in controtendenza, se solo pensiamo che ogni anno, alla vigilia dei festeggiamenti del 25 aprile, assistiamo al solito tentativo di rottamazione della celebrazione, con susseguenti dichiarazioni dei politici sul perché aderirvi oppure no, nonché sul senso da dare a quella pagina italiana, se debba restare viva o vada archiviata definitivamente nella soffitta della Storia. Tutto ciò senza che mai veramente, in questi 65 anni, si sia riusciti di farne un’eredità condivisa, scevra da strumentalizzazioni di destra o di sinistra. La scelta che abbiamo fatto è sotto i vostri occhi: abbiamo preferito i partigiani ebrei ai “partigiani” arabi, e non solo forse per un effetto di saturazione dell’argomento ma anche perché davvero scarse sono le voci e le testimonianze giunte oggi fino a noi circa fughe in montagna, notti all’addiaccio, fucilazioni, guerriglia e azioni di sabotaggio compiute per mano ebraica contro nazisti e repubblichini. Partigiani tra moschetto e HaTikvà, molti dei quali, finita la guerra, hanno scelto di fare l’alyià. Alcuni di questi furono personaggi eccezionali, giovani di 25 anni che nel 1941-42 seppero rispondere alla tragicità del loro tempo con uno spessore morale e intellettuale straordinario. Aggiungere una tessera in più al mosaico della storia ebraica quando questa si salda alla storia nazionale, ci sembrava importante. E infine, ci è parso più nuovo e interessante parlare di Resistenza ebraica perché questo è anche uno dei temi chiave della fiera del Libro Ebraico di Ferrara (7-9 maggio).

Fiona Diwan