Enrique Mugica Herzog

Spagna: morto per Coronavirus Enrique Mugica Herzog, primo politico ebreo dal 1492

di Roberto Zadik
La piaga del Coronavirus non ha limiti né confini e lunedì 4 maggio il Jewish Telegraphic Agency (JTA) riporta la notizia della morte, avvenuta lo scorso 10 aprile, in seguito a questa patologia, a 88 anni del primo politico ebreo spagnolo da secoli, Enrique Mugica Herzog. L’unico dai tempi della terribile Inquisizione e della cacciata degli ebrei sefarditi dal Paese. Sembra inverosimile ma erano oltre 500 anni che dopo una serie di massacri, conversioni forzate e varie sofferenze, gli ebrei spagnoli non riuscivano a acquisire posizioni di potere nel loro Paese d’origine riscattando secoli di sofferenze e di esilio, dal Nord Africa, all’Europa, all’Oriente.

Ma negli anni ’80 Mugica Herzog,  nato nella cittadina dei Paesi Baschi  di San Sebastian di madre ebrea francese di origine polacca e padre violinista basco, aveva oltrepassato questo limite invalicabile, insediandosi nel governo spagnolo come “ponte” fra il Paese e Israele e gestendo le loro complesse relazioni diplomatiche. Una figura carismatica e importante, spentasi a causa delle complicazioni derivate dal COVID 19 e che dopo aver conosciuto leader come Shimon Peres, nel 1988 è stato nominato Ministro della Giustizia.  La sua vita è stata sicuramente molto intensa e avventurosa.

Nato il 20 febbraio del 1932 a San Sebastian, come specifica JTA, fin da giovane ha militato nella politica come socialista, lottando per i diritti civili della gente e finendo in carcere ai tempi della Dittatura di Francisco Franco, leader autoritario che fece uccidere grandi personaggi, come il poeta Garcia Lorca. Negli anni ’70 divenne un attivo esponente del suo partito socialista stringendo amicizia con il suo capo, Felipe Gonzales e successivamente vice-presidente dell’associazione di Amicizia fra Spagna e Israele, come ha reso noto David Hatchwell Altaras, presidente della Comunità ebraica di Madrid.

A questo proposito, quest’ultimo ha evidenziato il grande impegno sionista di Herzog e la sua tenacia coraggiosa nel difendere in ogni ambiente Israele definendosi con grande orgoglio “sionista” e comprendendo la “fragilità di Israele”. Protagonista di vari successi, ma anche di drammi personali, come la morte del fratello, ucciso con un colpo di pistola alla nuca dai terroristi baschi dell’ETA, come ha rievocato l’autorevole testata spagnola El Pais (Il Paese) in un omaggio per tutta la vita difese i diritti dei più deboli e principi di uguaglianza, difendendo Israele nel 200 nella costruzione del Muro anti-terrorismo che fu oggetto di aspre contestazioni.  “Un socialista di vecchia scuola” come ha ribadito El Pais, che sottolineò sempre la sua tripla identità di “ebreo, basco e spagnolo” e lottando contro razzismo e antisemitismo. Fra i suoi vari incarichi prestigiosi, nel 1997, il Governo Aznar lo nominò presidente della Commissione di investigazione sui traffici commerciali e di oro fra la Spagna e il Regime nazista durante la Seconda Guerra Mondiale.