Una delle storiche vignette di Ha'aretz su David ben Gurion

Satira e storia: in mostra cent’anni di vignette di Ha’aretz

di Avi Shalom
Festa grande per i lettori di Haaretz che, in occasione del suo 100° anniversario, ha spolverato il vecchio archivio, vi ha estratto buste ingiallite e semidimenticate, e ha così riportato alla luce i disegni dei suoi celebri illustratori che per decenni hanno accompagnato con sagacia e spirito libero i drammatici eventi del Paese.  

I visitatori della mostra allestita da Haaretz hanno potuto tornare ad ammirare da vicino le opere di disegnatori impietosi e disincantati, anche di fronte ai ‘grandi’ di Israele fra cui David Ben Gurion, Golda Meir, Moshe Dayan e Menachen Begin, che nel mondo politico destavano grande soggezione.

Tipico di questo spirito disinibito – molto sostenuto dall’editore del giornale Zalman Schocken, cresciuto alla scuola del giornalismo tedesco – è una vignetta disegnata il 21 ottobre 1970 da Yosef Bas che rappresenta Ben Gurion nel momento preciso in cui rinunciava alle celebri chiome ed usciva fresco di barbiere con un cranio rasato (nella foto in alto). “Un evento incredibile”, secondo Bas: in piccolo, come se Stalin avesse rinunciato ai baffi. Gran fustigatore dei costumi (nella mostra sono esposte lettere indignate di lettori benpensanti) Bas era originario di Lvov (Ucraina) ed aveva importato nella redazione del giornale un umorismo di gusto mitteleuropeo. Lo avrebbe seguito in anni posteriori un altro maestro della caricatura politica: Zeev Farkash (‘Zeev’), originario di Budapest come altre ‘star’ dell’umorismo del primo Israele. Fra questi, il celebre caricaturista di Maariv Kariel Kardosh (‘Dosh’)  e lo scrittore e regista Efraim Kishon.

La fattoria degli animali del vignettista Farkash
La fattoria degli animali del vignettista Farkash

 

“Le loro opere sono preziose” ha osservato nel visitare la mostra dei caricaturisti di Haaretz il prof. Rafi Mann, un ricercatore dei rapporti fra comunicazione e politica dell’Università di Ariel. “Si esprimevano con tratti molto succinti”. Con probabile sollievo dei lettori di Haaretz, un giornale caratterizzato – allora come oggi – da pagine totalmente coperte da testi ponderosi. Farkash era noto in particolare per le sue ‘tavole del venerdì’, ricche di personaggi e di dettagli minori “grazie ai quali – secondo Mann – oggi possiamo rivivere gli episodi del tempo”. Memorabile la sua ‘Fattoria degli animali’ del 1984 che mostrava Ariel Sharon e Menachem Begin impegnati in un aspro tete-a-tete: entrambi con le fattezze di suini, di un animale cioè impuro per l’ebraismo.

La vignetta di Avi Katz con i politici ritratti come suini 


Nell’Israele di oggi quel divertente quadretto avrebbe forse fatto scalpore in parlamento. Ancora l’anno scorso un giornalista del Jerusalem Report, Avi Katz, è stato licenziato in tronco per aver rappresentato – pure ispirandosi alla Fattoria degli animali – alcuni deputati del Likud come suini. Allora invece Begin e Sharon – che avevano radici culturali europee molto più profonde – apprezzarono la arguzia del disegnatore. 

Nei decenni le pagine di Haaretz hanno ospitato i lavori di disegnatori anche di fama internazionale, come Raanan Luria e Hanoch Piven. Oggi vanta altri caricaturisti di prestigio, come Amos Biderman ed Eran Wolkowsky.

In futuro gli amanti delle illustrazioni di Haaretz non dovranno comunque attendere le rassegne retrospettive. Il giornale sta infatti gradualmente digitalizzando la propria storia. Già oggi è possibile sfogliare al computer tutti i numeri, pagina per pagina, dal 1919 al 1960. Un vero tesoro, per gli appassionati del genere.