Diego Armando Maradona

Maradona incontra Abbas in Russia: “Io sono un palestinese”

di Paolo Castellano
Diego Armando Maradona, un personaggio eccessivo sia dentro che fuori dai confini calcistici. Nelle ultime ore ha fatto discutere il suo messaggio – pubblicato il 14 luglio su Instagram – a favore dei palestinesi, dopo l’incontro con il Presidente dell’Autorità Palestinese Mahmoud Abbas in Russiadove quest’anno si sono svolti i Mondiali di calcio. Come riporta Ynet News, i due si sono parlati per pochi minuti. Inoltre all’ex-calciatore argentino sono stati donati una confezione di olio palestinese e un quadro in cui è raffigurata una colomba con un ramoscello d’ulivo. Maradona ha poi congedato Abbas, esternando il suo dispiacere per le recenti sofferenze del popolo palestinese.

«Io sono un palestinese. Quest’uomo vuole la pace in Palestina. Il Presidente Abbas ha un Paese e ha ragione», Maradona ha scritto sul suo account Instagram. La fotografia ha ricevuto più di 105mila like ma molti utenti hanno commentato la frase con l’emoticon della bandiera di Israele per esprimere il loro disaccordo.

FIFA arrabbiata per i gestacci e insulti di Maradona

A fine giugno, la FIFA ha revocato il titolo di ambasciatore sportivo a Maradona per i suoi comportamenti antisportivi durante la partita Argentina-Nigeria. Dalla sua postazione in tribuna, il campione argentino ha infatti insultato la tifoseria nigeriana con diversi gestacci, dopo il vantaggio della Nazionale argentina. La FIFA ha infatti definito la sua condotta “imbarazzante e provocatoria”. Dopo il fischio finale con la Nigeria, Maradona ha poi avuto un collasso ed è stato portato in ospedale per degli accertamenti medici.

Una posizione politica già espressa in passato

Nel 2012, quando allenava la squadra di calcio Al Wasl negli Emirati Arabi, El Pibe de Oro si proclamò “il supporter numero uno dei palestinesi”. Un anno prima aveva invece indossato una kefiah esclamando “lunga vita alla Palestina”. Maradona è da sempre un convinto anti-israeliano che chiede insistentemente la nascita di uno stato palestinese.

Le recenti critiche al campione argentino si sono moltiplicate anche a causa della cancellazione dell’amichevole calcistica tra Argentina e Israele. L’incontro venne annullato dopo le pesanti minacce di morte pervenute alle famiglie dei giocatori da parte di alcuni gruppi terroristici palestinesi.

La FIFA ha dato avvio a un procedimento disciplinare nei confronti di Jibril Rajoub, presidente dell’Associazione Calcio palestinese (PFA), dopo che egli aveva invocato una protesta contro Messi  e contro l’Argentina a Gerusalemme.

@castelpao

photo credits: LaPresse