La serie israeliana Instagram sulla Shoah vince due Webby Awards

di Paolo Castellano
Il progetto multimediale Eva.Stories ha vinto due Webby Awards 2020. Il 19 maggio, la giuria degli “Oscar di Internet” ha premiato il progetto Instagram in cui si racconta la deportazione e l’uccisione di una giovane ebrea durante la Shoah. 70 storie Instagram – contenuti foto/video di 15 secondi – hanno narrato la storia di Eva Heyman durante la persecuzione nazista in Ungheria.

I giudici hanno sostenuto che il cortometraggio abbia rappresentato una novità nell’utilizzo della piattaforma Instagram e della sua funzione storie. Insieme ad Eva.Stories è stato premiato anche l’account dello show comico Saturday Night Live. Gli autori israeliani della storia di Eva Heyman hanno poi ricevuto un altro premio Webby per le migliori campagne sui social media dell’ultimo anno. Il progetto Eva.Stories è stato ideato e prodotto dal ricco imprenditore di tecnologia Mati Kochavi e da sua figlia Maya.

Come riporta The Times of Israel, la famiglia Kochavi ha rilasciato una dichiarazione in cui ringrazia tutti gli utenti che hanno apprezzato il loro lavoro sulla Memoria. «La nazione israeliana ha fatto propria la storia di Eva, nel senso che l’ha adottata, amata e seguita. Dopo gli israeliani, sono arrivati milioni di spettatori da tutto il mondo», hanno sottolineato gli ideatori della narrazione.

La famiglia Kochavi ha inoltre affermato che la vincita dei due Webby darà ancora più visibilità alla storia di Eva, raggiungendo un pubblico più ampio che finora non conosceva la tragica storia dell’ebrea ungherese. Dunque il progetto digitale, mira a sensibilizzare le nuove generazioni attraverso le vicende di una ragazzina di 13 anni che venne uccisa nel campo di concentramento di Auschwitz durante la seconda guerra mondiale.

Per creare il personaggio di Eva, gli autori di Eva.Stories hanno analizzato dozzine di diari prima di scegliere quello di Heyman, il tipo di adolescente con cui i giovani di oggi sarebbero potuti entrare in empatia. Lo ha rivelato Maya Kochavi, ricordando che Eva Heyman fu una dei 430 mila ebrei ungheresi che vennero deportati nei lager nazisti tra il 15 maggio e il 9 luglio 1944.