I tifosi del Tottenham accolgono il grande ritorno allo stadio di Emily Damari, l’ex ostaggio di Hamas

Personaggi e Storie

di Pietro Baragiola
Domenica 11 maggio 200 tifosi britannici si sono riuniti fuori dallo stadio Tottenham Hotspur per dare il benvenuto a Emily Damari, l’ex ostaggio di Hamas, arrivata a Londra per assistere alla partita tra il Tottenham e il Crystal Palace.

La 28enne di origine britannico-israeliana è stata rapita il 7 ottobre 2023 dal kibbutz Kfar Aza, perdendo due dita della mano sinistra durante l’attacco, ed è stata tenuta prigioniera a Gaza per 471 giorni.

Damari sognava da tempo di tornare a vedere giocare la sua squadra del cuore, gli “Spurs”, e quella di domenica ha segnato la sua prima apparizione pubblica nel Regno Unito dopo la liberazione avvenuta il 19 gennaio.

“Sono molto felice di essere qui” ha affermato la giovane donna, commossa dal sostegno dei tifosi della squadra. “Desidero ringraziare tutti gli ebrei della diaspora, ma soprattutto la comunità ebraica del Regno Unito che si è messa in gioco per sostenere mia madre e la mia famiglia, impegnandosi instancabilmente per ottenere la mia libertà. Mi auguro che anche gli altri 59 ostaggi possano tornare presto a casa.”

 

Il ritrovo in sinagoga

Nei giorni precedenti la partita, Emily è stata invitata a casa dell’ambasciatrice israeliana nel Regno Unito, Tzipi Hotovely ed è stata ospite d’onore alla Highgate United Synagogue che per mesi aveva tenuto una sedia vuota in suo nome.

 

Oltre 400 persone hanno affollato la sinagoga londinese sabato per dare il benvenuto ad Emily con una lunghissima standing ovation.

Una volta arrivata, la ragazza ha ringraziato la comunità per il sostegno a lei e alla famiglia, spiegando che prima di tornare alla normalità dovrà sottoporsi ad altri interventi chirurgici tra cui la rimozione delle schegge dalla gamba e il miglioramento della funzionalità della mano. Dopo queste dichiarazioni ha guidato i presenti alla preghiera.

Anche il rabbino Nicky Liss ha colto l’occasione per parlare alla folla presente all’evento, rivolgendosi soprattutto alla madre di Emily, Mandy Damari, definendola “la donna più coraggiosa del mondo per non aver mai smesso di credere in questo lieto fine”.

Il sostegno più grande, però, è stato espresso dai tifosi del Tottenham Hotspur che negli ultimi 15 mesi si sono mobilitati in ogni modo per far sì che Mandy potesse riabbracciare la figlia e farla tornare finalmente a casa.

 

Il sostegno dei tifosi

Secondo quanto affermato dal quotidiano britannico Daily Mail, per tutta l’attuale stagione calcistica decine di tifosi si sono radunati fuori dallo stadio prima di ogni partita sventolando bandiere e magliette gialle in segno di protesta per la cattura di Emily.

“Abbiamo aspettato a lungo, sognando che venisse liberata” ha affermato il fondatore dell’organizzazione Stop the Hate, Itai Galmudy nella sua intervista rilasciata al Daily Mail. “Ci siamo accampati sotto la pioggia, sotto il sole, nei momenti belli e in quelli brutti. E vederla arrivare allo stadio degli Spurs è stato il culmine di questa campagna.”

In onore ai loro sforzi, la stessa Emily si è recata allo stadio indossando una maglietta gialla con su scritti i nomi dei fratelli Gali e Ziv, suoi cari amici ancora prigionieri a Gaza, e il numero 583 che segna i giorni trascorsi dalla cattura degli ostaggi.

“Sei diventata un simbolo, una storia che ha commosso la nazione” ha affermato Itai durante l’evento, rivolgendosi ad Emily che lasciava volare in cielo 59 palloncini gialli con i nomi e le foto degli ostaggi. “La tua forza e la tua resilienza sono fonte di ispirazione per noi”

Un’altra attivista, Michelle, era visibilmente commossa nel vedere dal vivo Emily, dopo essersi accampata più volte fuori dal Parlamento Inglese per chiederne la liberazione. “Siamo venuti oggi per sostenerla e per dimostrarle la nostra felicità nel vederla qui” ha affermato Michelle al Daily Mail. “È stata una sensazione incredibile e travolgente.”

Jeremy Wootliff, un sostenitore locale della famiglia Damari, ha dichiarato al Jewish Chronicle di essere rimasto colpito dal fatto che la maggior parte delle persone in Gran Bretagna non sapeva che una loro connazionale si trovava prigioniera nei tunnel di Gaza. “Vedere Emily entrare allo stadio ha significato tutto per me” ha affermato Wootliff.

In molti hanno accolto la ragazza cantando I’m Still Standing di Elton John e gridando in coro “She’s One of Our Own!”, facendo entrare lei e Mandy nell’area a loro riservata nello stadio.

“Grazie a tutti per aver pregato per me e per aver gridato il mio nome senza conoscermi” ha detto Damari ai tifosi. “Non ho davvero parole per esprimere la mia gratitudine. Finalmente sono a casa e con voi sono completa. È più di una casa, è una famiglia. Quindi grazie. Grazie. GRAZIE. Am Yisrael Chai!”

Poco prima della partita la ragazza ha potuto incontrare molti dei suoi eroi calcistici tra cui il centrocampista degli Spurs, James Maddison, e le leggende della squadra Gary Mabbutt, Osvaldo Ardiles e Ledley King.

Il Tottenham ha perso 0-2 ma per Emily Damari questa giornata è stata una vittoria indimenticabile.