Il processo di Norimberga iniziato il 20 novembre 1945

75 anni fa, il processo di Norimberga. La ricerca della giustizia contro la ferocia nazista

di Roberto Zadik
Il 20 novembre del 1945 è stata una data memorabile e il sito israeliano Ynetnews ne ricostruisce gli avvenimenti che segnarono la condanna di alcuni fra i più importanti gerarchi nazisti per le atrocità compiute a danno di milioni di vittime innocenti.

All’interno della Corte del Palazzo di Giustizia della città tedesca in quelle ore in una sala affollata, venivano ascoltati in udienza individui passati alla storia per la fredda spietatezza delle loro decisioni e la brutalità del loro comportamento. Gerarchi dal volto glaciale capaci di pianificare misfatti ancora oggi difficili da raccontare, come Hermann Goering, Rudolf Hess e Joachim Von Ribbentrop e altri 18 alti membri dell’establishment nazista. Nell’interessante articolo di Ynetnews viene sottolineato come quel processo rappresentò la nascita di una “nuova era per il diritto internazionale”, indagando sulle responsabilità penali individuali di ognuno di questi soggetti cercando di rendere giustizia almeno in parte a chi perse la vita nei rastrellamenti nazisti, nelle deportazioni e nelle condizioni di vita disumane dei lager.

Norimberga non fu una città qualunque, bensì il luogo in cui il nazismo cominciò a diffondersi e a espandersi nel resto della Germania. Infatti nel 1935 proprio lì, Hitler proprio lì promulgò le leggi razziali e la cittadina bavarese fu il set in cui la regista tedesca Leni Riefenstahl girò l’inquietante filmato Il trionfo della volontà che divenne documento per eccellenza della propaganda nazista riprendendo vari capi del regime hitleriano che parlavano al Congresso del Partito Nazista che si teneva alla Luitpol Arena di Norimberga. Dieci anni dopo questa città e il suo imponente Palazzo di Giustizia, uno dei pochi edifici ad essere sopravvissuto ai bombardamenti delle Forze Alleate ospitò il processo in cui vennero ascoltati dalle autorità giudiziarie un centinaio di testimoni per più di 218 giorni.

Uno di questi fu il temibile Rudolf Hoss comandante del campo di sterminio di Auschwitz che ricevette l’ordine “di massacrare esseri umani come se fossero degli alberi da abbattere” come scrisse con indignato sarcasmo il procuratore americano Whitney R.Harris. In aula anche Hermann Goering ufficiale dell’aviazione nazista che venne condannato a morte assieme ad altri 11 responsabili, compreso Martin Bormann deputato del regime hitleriano e fra i più feroci gerarchi nazisti che venne processato in contumacia, ovvero senza essere presente in giudizio. A questo proposito si dice che egli, sia morto a Berlino sempre nel 1945 mentre era in fuga dall’esercito sovietico mentre Goering pare si fosse suicidato la notte prima del verdetto ingurgitando una pillola di veleno nella sua cella.

Il sito Ynetnews racconta nel suo dettagliato resoconto, che purtroppo non ci sono più testimoni di quello storico processo in vita. A questo proposito l’ultimo di essi, Emilio Di Palma, soldato che dopo aver combattuto contro i tedeschi venne scelto come guardia in quella stanza al Palazzo di Giustizia di Norimberga, è morto di coronavirus quest’anno nella casa di riposo in Massachussets dove risiedeva da tempo.