Usa, le rivolte dei macellai kasher alla base del sistema liberale americano

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di Davide Foa

riovlta-macellerie-newyorkEra il 1937 e nel cuore degli Stati Uniti, a New York, scoppiavano rivolte di macellai “kosher”.

Questa storia, sconosciuta ai più, è fatta di corruzione, mafia e appunto ribellioni.

Tutto nasce dalle ricerche del Dottor Yoel Finkelman, direttore del settore di Giudaica presso la Biblioteca nazionale di Israele. Egli ha infatti ritrovato una serie di documenti riconducibili ai macellai ebrei newyorkesi e alle loro rivolte di inizio ‘900; queste avrebbero determinato l’odierno e liberale sistema americano di certificazione kosher, basato sulla fiducia dei consumatori.

Ma andiamo con ordine, partendo da quei fatti che sconvolsero la popolazione ebraica newyorkese in quegli anni.

Stando alle parole di Finkelman, “casi di corruzione e il coinvolgimento del criminalità organizzata erano parte della quotidianità statunitense di quegli anni, e i negozi dei macellai non ne erano certo esclusi”.

Secondo il ricercatore, esisteva infatti un vero e proprio impero criminale ebraico capace di gestire il mercato della kasherut a New York. Nel 1911 l’attivista Edward Bass, impegnato in una campagna contro la corruzione dilagante tra i macellai, fu assassinato dopo aver testimoniato contro dei tentativi di estorsione.

Nel frattempo, anche i consumatori si trovavano ad affrontare non pochi problemi. Si ritiene infatti che in quei negozi alimentari quasi la metà della carne (il 40%) era spacciata per kasher senza averne i requisiti. A quei tempi era infatti difficile riconoscere un pezzo di carne kasher da uno non. E data la alta domanda, specie nelle regioni di New York e New Jersey, i prezzi aumentavano e i controlli si facevano sempre più indulgenti. Insomma, i macellai puntavano al risparmio.

Non a caso, proprio in quegli anni fu introdotto un nuovo sistema di regolamentazione che avrebbe portato poi, nel 1937, alla “ribellione dei macellai”, in opposizione agli alti costi che si dovevano sostenere per ottenere certificazioni kosher. La protesta dei macellai si indirizzava soprattutto contro i loro fornitori, colpevoli non solo di aver alzato i prezzi  ma anche di aver abbassato la qualità della carne.

E così, per un’intera settimana la carne kasher non fu venduta a New York.

Tanta era la popolazione ebraica newyorkese colpita da questo “sciopero della carne”, che lo stesso sindaco, Fiorello la Guardia, decise di intervenire riuscendo a porre fine allo sciopero e alle ribellioni.

Da quel momento nacque quindi un sistema “liberale” di certificazione della kasherut, basato sulla “mancanza di regolamentazioni”; queste le parole di Finkelman riportate su Ynet.

Invece di un sistema fondato sul controllo statale, come quello israeliano, negli Stati Uniti vige, da allora, il principio della libera concorrenza anche per quanto riguarda la kasherut.

Sono nate infatti diverse organizzazioni, su base volontaria, come la OU (Orthodox Union), che si occupano della certificazione di prodotti kosher, cercando ogni giorno di rinforzare la fiducia dei consumatori.

Lo steso Finkelman ritiene che Israele dovrebbe guardare al modello americano, ovvero “dar vita a enti di certificazione kosher su base volontaria”.