Tensione alle stelle tra Stati Uniti, Iran e Israele: Muscat ospiterà nuovi colloqui nucleari mentre cresce l’allarme per un possibile attacco israeliano

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di Anna Balestrieri

Nel fine settimana Muscat, capitale dell’Oman, ospiterà un nuovo e delicato round di colloqui tra Stati Uniti e Iran sul programma nucleare della Repubblica Islamica. Lo ha confermato il ministro degli Esteri omanita Badr Albusaidi, annunciando che si tratterà della sesta tornata di negoziati, con un incontro previsto domenica tra l’inviato speciale USA Steve Witkoff (nella foto con Beniamin Netanyahu) e il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi.

Il clima intorno al tavolo è tutt’altro che disteso. Secondo diverse fonti americane, Israele sarebbe pronto a lanciare un attacco preventivo contro le infrastrutture nucleari iraniane, nel timore che Washington e Teheran siano vicine a un’intesa che non risponderebbe alle preoccupazioni israeliane sull’arricchimento dell’uranio.

Sebbene gli Stati Uniti non appoggino ufficialmente un’azione militare israeliana, la tensione è palpabile anche sul versante americano. NBC e CBS riportano che il Dipartimento di Stato e il Pentagono hanno autorizzato l’evacuazione di alcuni funzionari e delle loro famiglie dalla regione, temendo ritorsioni iraniane contro il personale statunitense in Iraq.

Teheran, intanto, fa sapere attraverso fonti citate dal New York Times di essere pronta a reagire immediatamente in caso di attacco, con un piano simile a quello attuato nell’ottobre 2024, quando lanciò circa 200 missili balistici contro Israele. In quella occasione, la maggior parte dei missili fu intercettata, ma ci furono vittime e feriti. L’Iran ha inoltre avvertito che, in caso di raid israeliano, considererebbe gli Stati Uniti corresponsabili e colpirebbe anche obiettivi americani nella regione.

Sul fronte diplomatico, Steve Witkoff, intervenuto in un evento a New York, ha ribadito con forza che l’Iran non deve mai ottenere la capacità di sviluppare armi nucleari. Ha definito la Repubblica Islamica una minaccia esistenziale non solo per Israele, ma per l’intero mondo libero, sottolineando l’importanza di un fronte internazionale compatto contro Teheran.

In un momento di alta tensione, Muscat potrebbe rappresentare l’ultima occasione per evitare un’escalation militare. Ma il tempo stringe e le dichiarazioni pubbliche, da entrambe le parti, lasciano intendere che le possibilità di compromesso siano sempre più fragili.