di Michael Soncin
Il partito dei democratici svedesi si è scusato nei giorni scorsi per le relazioni passate con il nazismo e l’antisemitismo. Un cambio d’immagine che arriva puntuale in vista delle elezioni in Svezia previste per il 2026.
«Vorrei ribadire le scuse del partito, soprattutto ai cittadini svedesi di origine ebraica che possono aver provato un forte senso di insicurezza e paura per buone ragioni». L’ha dichiarato nei giorni scorsi, nel corso di una conferenza stampa, Mattias Karlsson, tra i principali portavoce dei Sverigedemokraterna – SD, i “Democratici Svedesi”, partito populista, conosciuto per avere in origine incluso al suo interno diverse fazioni di estrema destra.
Il partito è entrato in parlamento per la prima volta nel 2010. Ora in vista delle elezioni del 2026 ha voluto esibire un’immagine più moderata e mainstream rompendo con i legami scomodi del passato. Legami che hanno a lungo ostacolato la cooperazione con i partiti politici svedesi tradizionali.
«Il fatto che nella storia del mio partito ci siano state chiare espressioni di antisemitismo e di sostegno alle idee nazionalsocialiste credo sia disgustoso e riprovevole», ha aggiunto Karlsson. Il partito dei SD è conosciuto per essere di forte matrice nazionalista, contrario, come spesso hanno affermato, all’immigrazione e all’islamizzazione della Svezia.
Da Algemeiner si legge che le scuse per i trascorsi di stampo antisemita e neonazista sono giunte, presentando i risultati, attraverso uno studio appositamente commissionato, dove è stato dimostrato l’oscuro passato dei membri del partito, riscontrabile nei materiali stampati e diffusi negli anni Ottanta e Novanta.
Evidenti legami con il neonazismo fino al 1995
Tony Gustafsson, lo storico assunto dal partito, ha affermato che il gruppo politico è nato negli anni Ottanta da organizzazioni neonaziste e suprematiste bianche e ha continuato a collaborare con loro fino agli anni Novanta. «Sembra che la collaborazione abbia comportato l’utilizzo di questi gruppi per aiutare a distribuire materiale elettorale», ha detto Gustafsson. Lo storico ha sottolineato che ci sono forti indizi, che uno di questi gruppi, la “White Aryan Resistance”, abbia avuto il ruolo di guardie di sicurezza durante gli incontri del partito.
I legami inconfutabili con il nazismo sono evidenti fino 1995, momento in cui era entrato l’attuale leader dei DS Jimmie Akesson e dove si sono in seguito prese le distanze da tali legami.
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Nella foto in alto: Mattias Karlsson (Fonte Wikipedia)