Processo ai profanatori

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Chieste pene esemplari. Due giorni dopo l’apertura, lunedì 10 settembre, del processo a tre uomini sospettati di aver profanato il cimitero ebraico di Herrlisheim, situato nella regione dell’Alsazia (nell’est della Francia), il procuratore di Colmar ha chiesto sanzioni che arrivano fino a tre anni di carcere senza la condizionale.
I fatti risalgono al 30 aprile 2004. Allora, 127 tombe furono imbrattate con scritte antisemite e neo-naziste, svastiche, segni SS e parole come “judenraus” – dipinte con vernice rossa.
Gli imputati, Emmanuel Rist, 37 anni, Laurent Boulanger, 27 anni e Laurent Peterschmitt, 28 anni sono accusati di “istigazione all’odio razziale”, “danneggiamento di beni” e “violazione di sepolture”. I tre uomini hanno riconosciuto i fatti.

Emmanuel Rist, considerato l’ideologo della cellula neo-nazista è un ex-delegato sindacale sul quale pesano altre accuse. Insieme a Laurent Boulanger comparirà prossimamente davanti alla Corte d’assise dell’Alsazia per tentativo di omicidio aggravato. L’8 settembre 2005 ci fu un’esplosione di una capanna a Rouffach, in Alsazia, nella quale fu gravemente ferito un pensionato marocchino. Rist è implicato anche nella morte di un commerciante di tappeti d’origine marocchina, ucciso da una pallottola nella nuca nel maggio 2001. La cellula firmava tutti questi i reati con il nome di Tiwaz, il nome di codice di Rits preso da antichi alfabeti che simboleggiano Tyr, il dio della guerra e la giustizia nella mitologia nordica.

Rist ha spiegato di aver scelto il cimitero di Herrlisheim per celebrare il giorno della morte del Führer a causa della iniziale H come Hitler. Appassionato della storia del Terzo Reich Rits, il cui nonno paterno era tedesco, aveva scoperto l’ideologia nazista nella casa di uno degli zii che conservava scritti di propaganda nazionalsocialista. Lui stesso colleziona oggetti tedeschi della Seconda Guerra mondiale: svastiche, bandiere, ritratti di Hitler.
Ex guardia giurata, Rits ha spiegato di essere affascinato da “l’ordine e la disciplina della Germania nazista”. Il principale imputato ha dichiarato che le sue idee erano “assurde”. “Non mi sentirò offeso se qualcuno dice che sono disumano”, ha detto, ma ci sono poche probabilità di essere creduto. Interrogato sulle sue posizioni, il complice Laurent Boulanger ha dichiarato: “Non ho niente contro gli ebrei: c’è l’ho contro la teppaglia”. E ha aggiunto di non conoscere abbastanza la storia per sapere se lo stermino degli ebrei durante al Seconda Guerra mondiale “sia qualcosa di vero o una menzogna”.

“Tutti aspettano il vostro giudizio che deve rassicurare la comunità ebraica e quella musulmana. Bisogna restaurare i valori fondamentali della nostra Repubblica” ha detto il procuratore generale nella sua requisitoria. Il Consistoire israelita alsaziano e diverse associazioni contro il razzismo e l’antisemitismo si sono costituite parti civili.