Ebrei yemeniti in fuga

ONU: Israele chiederà lo status di rifugiati per gli ebrei cacciati dai paesi arabi

Mondo

di Nathan Greppi
Danny Danon
, ambasciatore israeliano all’ONU, ha annunciato martedì 3 dicembre che sta preparando una risoluzione affinché agli ebrei che dalla fine degli anni ‘40 furono espulsi dai paesi arabi venga riconosciuto la status di rifugiati.

Secondo Ynet, la risoluzione è stata proposta a pochi giorni da due anniversari importanti: il primo, il 29 novembre, dei 72 anni da quando le Nazioni Unite hanno emanato il piano di partizione dal quale nacque lo Stato d’Israele, e il secondo, il 30, del giorno del ricordo proprio per gli ebrei cacciati dai paesi arabi. Le due date sono collegate, poiché proprio il giorno dopo la partizione aumentarono esponenzialmente le persecuzioni antiebraiche in quei luoghi. Anche se secondo un recente studio di Beit Hatfutsot, il museo del Popolo Ebraico di Tel Aviv, le fughe degli ebrei erano già iniziate molto prima della nascita d’Israele.

“Alla comunità internazionale, come spesso accade, fa comodo concentrarsi solo sui rifugiati palestinesi e allo stesso tempo a cancellare la storia di centinaia di migliaia di ebrei dalle pagine di storia”, ha dichiarato Danon. “Ma lo Stato d’Israele darà voce alla verità e correggerà questa ingiustizia storica ponendo fine all’assordante silenzio da parte della comunità internazionale.”

Per inaugurare ufficialmente questa iniziativa, mercoledì 4 dicembre si è tenuto a New York un incontro organizzato dalla delegazione israeliana all’ONU.

L’esilio degli ebrei dai Paesi arabi

Nel 1948 furono circa 800.000 gli ebrei che dovettero fuggire dai paesi arabi, dove vivevano da innumerevoli generazioni, o perché espulsi con la forza o a causa delle crescenti persecuzioni. In totale si conta che circa 1 milione di ebrei sia andato via dai Paesi arabi, di cui circa 650.000 sono immigrati in Israele fra il 1948 e il 1962, mentre altri si insediarono in altri paesi occidentali; in Italia, molti si sono stabiliti a Milano, dove oggi sono una parte consistente se non maggioritaria della comunità, e a Roma, dove si sono insediati in particolare molti ebrei tripolini.