La casa di Anne FRank ad Amsterdam, in Olanda

Olanda: la Chiesa protestante si scusa con Israele per il ruolo svolto durante la Shoah

Mondo

di Ilaria Ester Ramazzotti
“Per il ruolo svolto nell’incoraggiare l’antisemitismo prima, durante e dopo l’Olocausto”. Con questa motivazione, la Chiesa protestante olandese si è scusata con Israele rilasciando all’ambasciatore israeliano nei Paesi Bassi Naor Gilon una dichiarazione sulla responsabilità collettiva della chiesa rispetto alla Shoah. Ne hanno parlato la stampa israeliana e il Jerusalem Post.

La dichiarazione, emessa il 12 novembre dal portavoce della Chiesa protestante olandese Peter de-Boer, ribadisce l’impegno ad apprendere le lezioni del passato e insegnarle alle generazioni future. Le scuse, che erano già state pronunciate una prima volta in vista della cerimonia per l’82° anniversario della Notte dei Cristalli, comprendono il ritardo di decenni con cui sono arrivate e sono altresì state lette nelle chiese protestanti del Paese. “Sfortunatamente, la teologia cristiana ha contribuito molto al discorso antisemita che ha portato agli eventi dell’Olocausto”, ha aggiunto Peter de-Boer.

In risosta alla dichiarazione di scuse, Naor Gilon ha affermato di vedere “il riconoscimento e l’ammissione di responsabilità come parte di un processo significativo che i Paesi Bassi stanno attraversando guardando al proprio passato. Questo messaggio – ha evidenziato -, è un passo importante nell’assunzione di responsabilità collettiva e invia un messaggio importante [anche] alla società olandese”.

Nel corso di una cerimonia tenuta alla sinagoga Rav Aron Schuster di Amsterdam domenica 15 novembre, René de Reuver, a nome della del Sinodo generale della Chiesa protestante dei Paesi Bassi, ha dichiarato che “per secoli è stata mantenuta una frattura in grado di isolare gli ebrei nella società, in modo tale che sarebbero in seguito stati portati via e assassinati”. Alla fine, “anche negli anni della guerra le autorità ecclesiastiche spesso non hanno avuto il coraggio di prendere posizione per i cittadini ebrei del Paese”. “La chiesa riconosce i suoi difetti e sente una responsabilità attuale – ha aggiunto De Reuver -. L’antisemitismo è un peccato contro Dio e contro le persone. Anche la Chiesa protestante fa parte di questa storia peccaminosa”.

Il pastore protestante Ryan Freihoff ha invece citato l’ex rabbino capo del Regno Unito recentemente scomparso Jonathan Sacks, dicendo che “gli ebrei sono come i canarini nella miniera di carbone. Ciò che inizia con gli ebrei, non finisce mai con gli ebrei. Ciò che accade agli ebrei è un avvertimento, poiché espone il livello di odio e distruttività nella società. L’antisemitismo è anti-identità, anti-pace, anti-esistenza, anti-vita”.

Il rabbino capo olandese Binyomin Jacobs si è detto ‘soddisfatto’ delle scuse della Chiesa protestante del Paese e “spera che l’importante messaggio della chiesa contribuirà a combattere l’attuale antisemitismo in Europa e a sradicarlo in futuro. Molta importanza dovrebbe essere attribuita al fatto che il messaggio sia stato trasmesso al popolo ebraico a l’ambasciata israeliana a L’Aia – ha evidenziato -. Ciò implica che la Chiesa protestante rifiuta l’antisionismo come copertura per l’antisemitismo”.

Ruben Vis, segretario dell’organizzazione delle comunità ebraiche Nederlands-Israëlitisch Kerkgenootschap, ha detto: “Il libro della Shoah non si chiude mai, ma con questa confessione di colpa la chiesa volta pagina”. “È una mossa lodevole e storica per la Chiesa protestante ammettere il suo fallimento, in quelle che sembrano essere anche delle intenzioni [per il futuro] – ha sottolineato -. Certo, è tardivo e sicuramente è troppo tardi sia per le vittime che per i sopravvissuti, molti dei quali sono già morti. Ma non è troppo tardi per il futuro. Questo è un nuovo punto di partenza, per il modo in cui vedo la chiesa”.

Dall’inizio di quest’anno, a 75 anni dalla fine della Shoah, diverse personalità e organizzazioni olandesi si sono scusate con gli ebrei. Tra queste, il primo ministro Mark Rutte, il re Willem-Alexander, la Croce Rossa olandese e la compagnia ferroviaria dei Paesi Bassi.