La Banca Europea per gli Investimenti promette 900 milioni di euro per progetti green in Israele

Mondo

di David Fiorentini
Israele potrebbe ricevere fino a 900 milioni di euro dalla Banca Europea per gli Investimenti (BEI) per finanziare una serie di progetti strategici per ridurre l’impatto climatico del paese.

La BEI, attiva in 160 paesi, è la più grande banca pubblica internazionale al mondo ed è di proprietà dei 27 Stati membri dell’Unione Europea, che insieme forniscono i fondi per le iniziative. In Israele, la BEI è attiva dal 1981 e ha investito circa 2,3 miliardi di euro per cofinanziare un totale di 28 progetti.

Quest’anno, la BEI ha siglato un accordo di cooperazione con Banca Leumi per fornire una linea di credito di 500 milioni di euro alle piccole e medie imprese israeliane del settore green. Inoltre, è in fase avanzata di valutazione per il finanziamento di 250 milioni di euro per una linea della metropolitana leggera di Tel Aviv. Infine, sono stati stanziati altri 150 milioni di euro per la costruzione di una centrale di desalinizzazione nella Galilea Occidentale (nella foto).

La terza voce, con un costo complessivo di 375 milioni, avrà una rilevanza notevole, diventando la settima centrale di desalinizzazione in Israele.

“La desalinizzazione è fondamentale per la preservazione dell’acqua come risorsa naturale”, ha affermato Alon Tavor, CEO di IDE Technologies, l’azienda israeliana leader nel trattamento delle acque e nella desalinizzazione, a cui è stata appaltata l’opera. “IDE si impegna ad ampliare l’impatto della tecnologia, per aumentare l’accesso all’acqua potabile. Accogliamo con favore i 150 milioni di euro di sostegno della BEI al progetto della Galilea Occidentale, che aumenterà l’approvvigionamento idrico per i residenti e per le imprese del nord di Israele.”

In collaborazione con i ministeri delle Finanze e dell’Energia e l’Autorità dell’Acqua di Israele, IDE costruirà la centrale nell’ambito di una partnership pubblico-privata. Sarà responsabile della pianificazione, del fundraising e soprattutto della gestione per i 25 anni successivi al completamento del cantiere. L’acqua purificata dall’impianto porterà la produzione annuale delle centrali di desalinizzazione israeliane a quasi 900 milioni di metri cubi, corrispondenti a quasi il 90% del fabbisogno totale di acqua dolce.

Il supporto della BEI è stato confermato dal suo vicepresidente, Gelsomina Vigliotti, durante il Simposio sulla Resilienza al Clima tenuto congiuntamente dal Forum sul Clima israeliano, EcoPeace e la BEI presso l’Università di Tel Aviv.

“La Banca Europea per gli Investimenti sostiene azioni di adattamento climatico e investimenti nel settore idrico in tutto il mondo ed è lieta di rafforzare il sostegno nel Medio Oriente con un finanziamento di 150 milioni di euro per il piano di desalinizzazione dell’acqua nella Galilea Occidentale. Questo si aggiunge al supporto precedente della BEI per 4 dei principali progetti di desalinizzazione di Israele e per campagne visionarie in Giordania e Gibuti. Il recente aiuto della BEI sottolinea il nostro impegno nel promuovere l’adattamento climatico, la resilienza e la gestione sostenibile dell’acqua in regioni fortemente colpite dalla scarsità di acqua”, ha dichiarato Vigliotti, a cui ha fatto eco Dimiter Tzantchev, ambasciatore dell’Unione Europea in Israele.

“Israele e l’Unione Europea sono impegnati nella transizione ecologica. Il sostegno della BEI per la prima centrale di desalinizzazione alimentata da energie rinnovabili in Israele dimostra la nostra stretta collaborazione nell’affrontare i cambiamenti climatici e migliorare la sicurezza idrica”.