Il filosofo ebreo francese Alain Finkielkraut assalito dai gilet gialli a Parigi

Macron sugli insulti antisemiti dei gilet gialli a Alain Finkielkraut: «Sono la negazione della Francia»

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di Redazione
“Gli insulti antisemiti di cui è stato oggetto (Alain Finkielkraut, ndr) sono la negazione assoluta di quello che siamo e di quello che ci rende una grande nazione. Non li tolleriamo” . “Figlio di emigrati polacchi, docente universitario francese, Alain Filkienkraut non è soltanto un uomo eminente di lettere, ma il simbolo di quello che la Repubblica permette a ciascuno. Con questi Tweet il presidente francese Emmanuel Macron ha condannato apertamente l’aggressione di cui è stato oggetto il grande filosofo ebreo francese Alain Finkielkraut sabato 16 febbraio il  a Parigi da una folla di gilet gialli. “Sporco ebreo”, “sporco sionista”, “la Francia è dei francesi”, “il popolo ti punirà”: parole  cariche di odio e aggressività con cui è stato aggredito mentre camminava per strada, nel 14esimo arrondissement.

Finkielkraut: «Un odio assoluto»

«Ho sentito un odio assoluto, e, purtroppo, non è la prima volta», ha dichiarato il filosofo e accademico al Journal du Dimanche -. Avrei avuto paura se non ci fossero state le forze dell’ordine (che si sono messe fra lui e i manifestanti, ndr), per fortuna che c’erano». Finkielkraut ha però sottolineato come non tutti siano stati aggressivi: uno di loro gli avrebbe proposto di mettersi un gilet giallo e unirsi al corteo, mentre un altro gli ha fatto i complimenti per il suo lavoro.

Fermato un sospetto

Intanto arriva la notizia che è stata aperta un ‘inchiesta “per insulti pubblici per origine, etnia, nazione, razza o religione”. Come riporta Le Parisien, un sospetto, il principale autori degli insulti, è stato identificato: si tratterebbe di un fanatico islamico già noto alla polizia per radicalizzazione, segnalato come soggetto sospetto nella crescita dell’islamismo radicale nel 2014, ma non è stato inserito nel dossier di segnalazioni per la prevenzione.

L’antisemitismo dei gilet gialli

Da quando hanno cominciato a manifestare in Francia, a metà novembre, i gilet gialli si sono fatti notare più volte per esternazioni fortemente antisemite. Già a metà dicembre a Parigi si erano sentite gridare frasi come “La Francia muore di fame e gli ebrei accendono la luci di Chanukkà”, accanto alla grande Chanukkià simbolica in piazza. “Macron, sei la puttana degli ebrei!”, è stato scritto a caratteri cubitali su un ponte della A6, l’autostrada Parigi-Marsiglia. “Macron, sei il pupazzo degli ebrei”, “Ebrei state tirando la corda, la crisi finanziaria è colpa vostra”, “Ebrei, attenti, avete abbassato le tasse ai ricchi!”.  “Macron e Rothschild, c’est la meme chose”…

Antisemitismo in crescita

Solo pochi giorni fa, il Ministro dell’Interno, Christophe Castaner, avevo reso noto che l’antisemitismo in Francia ha raggiunto un aumento del 74% nel 2018, passando,  da 311 del 2017 alle 541 dell’anno appena trascorso. Fra gli ultimi episodi, la comparsa della scritta ‘Juden’ su un negozio Bagelstein e la vandalizzazione di un albero dedicato alla memoria di Ilan Halimi, il giorvane ebreo massacrato e ucciso dalla Gang dei barbari esattamente 13 anni fa.

Data la situazione decisamente allarmante, 2.300 ebrei francesi hanno deciso solo nel 2018 di trasferirsi in Israele e sempre più gente sta prendendo informazioni per fare l’alyah e lasciare la Francia.

L’Anpi Milano: “Deriva antisemita sempre più preoccupante”

Solidarietà arriva da Roberto Cenati, presidente Anpi provinciale di Milano.

“Nel corso della manifestazione dei gilet gialli a Parigi è stato ieri aggredito il filosofo francese Alain Finkielkraut, pesantemente insultato e accusato di non far parte del popolo francese perchè ebreo. Durante il precedente corteo del movimento, che appare sempre più infiltrato da una frangia di estrema destra, una scritta antisemita è apparsa su un esercizio di un negoziante ebreo. Nei giorni scorsi, un’opera di street art di Simone Veil, superstite dei campi di sterminio, prima Presidente donna del Parlamento europeo, è stata ricoperta da una svastica. In Italia, qualche giorno fa Vittorio Feltri su “Libero” ha attaccato con parole vergognose e inaccettabili gli ebrei, “colpevoli” di ricordare a tutti noi la tragedia della Shoah e la persecuzione antiebraica operata dal nazifascismo”.

“L’antisemitismo è vivo e vegeto in Europa, si manifesta con frequenza sempre più preoccupante e sta investendo il nostro stesso Paese – continua -. Non accadeva nulla di simile, con tale intensità, dalla sconfitta del nazismo. Ci sono secoli di antisemitismo che hanno preparato il terreno all’indifferenza verso le leggi antiebraiche del regime fascista e verso la Shoah. Non va dimenticato che l’antisemitismo ha fatto parte del modo di vivere in Europa. Se non riusciamo a capire quali sono le radici del male, questo si ripeterà. Nostro compito è di intervenire per comprenderne le radici, di avviare una grande controffensiva di carattere culturale e storico per contrastare questa sempre più pericolosa deriva e per combattere l’indifferenza”.