di Nina Prenda
Sotto gli auspici delle delegazioni tedesca, francese e britannica, i rappresentanti dei 46 Stati membri del Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa hanno partecipato alla “Giornata del salvataggio e della liberazione”, per onorare i sopravvissuti alla Shoah e riaffermare il sostegno alla vita ebraica, in occasione dell’80° anniversario della sconfitta nazista. L’evento si è tenuto nella data ebraica che segna la caduta del Terzo Reich, una data stabilita attraverso l’iniziativa del filantropo Gabriel German Zakharyayev (nella foto). La cerimonia, ospitata in collaborazione con il Consolato degli Stati Uniti in Francia, si è svolta nella sala principale del Consiglio d’Europa a Strasburgo.
Il vice Segretario generale del Consiglio Bjørn Berge ha dichiarato: “Questo giorno di ricordo, iniziato dagli sforzi eccezionali del tedesco Zakharyayev, porta un doppio ricordo: la liberazione dell’Europa dall’ideologia nazista e la resilienza e la perseveranza del popolo ebraico”.
Tra i partecipanti c’erano il console generale degli Stati Uniti a Strasburgo, Yvonne Gonzalez, numerosi membri del Comitato dei ministri, ambasciatori e personaggi pubblici.
L’evento è iniziato con le osservazioni del rabbino Mendel Samama, leader della comunità “Chemdat Shlomo” a Strasburgo, che ha spiegato il significato della commemorazione della data nel calendario ebraico, che segna la resa del regime nazista e la liberazione del mondo dalla paura e dalla distruzione.
Il vice Segretario generale Berge ha aggiunto: “La decisione di celebrare questo giorno secondo il calendario ebraico, il 26 di Iyar, gli conferisce un significato unico – non solo come giorno di memoria, ma come simbolo di riconoscimento reciproco: il riconoscimento dell’Europa dei contributi della comunità ebraica e il profondo senso di appartenenza degli ebrei verso i valori europei. È un’espressione tangibile di identità condivisa, partnership e futuro.”
“Questo giorno – ha continuato Berge, – non riguarda solo il ricordo del passato. È un invito a continuare a costruire un’Europa in cui la presenza ebraica non sia solo parte della sua storia, ma un elemento vivente, vibrante e inseparabile del suo futuro. Soprattutto oggi, con l’aumento dell’antisemitismo, dobbiamo riaffermare il nostro impegno. Il Consiglio d’Europa sta saldamente al fianco di tutte le comunità che costituiscono il mosaico umano di questo continente. La comunità ebraica – con la sua storia, cultura, fede e contributi – è una parte inseparabile della visione europea. In questo 26 di Iyar, diciamo con voce chiara: l’Europa rimane e continuerà ad essere una casa sicura e libera per gli ebrei e l’ebraismo. Insieme, faremo in modo che la luce della liberazione continui a brillare per le generazioni future.”
Il rabbino capo di Strasburgo, il rabbino Avraham Weill, ha detto: “Gli ebrei commemorano eventi significativi un giorno dopo. Le nostre fonti dicono: “E il giorno dopo…” perché gli ebrei collegano la memoria con un messaggio per le generazioni a venire. Al Consiglio d’Europa, fondato per proteggere la pace e i diritti umani dopo gli orrori della seconda guerra mondiale, si sente un messaggio chiaro: il popolo ebraico vive, prospera e contribuisce all’Europa moderna – come cittadini, partner e forza morale e spirituale. Siamo incoraggiati dal messaggio espresso dai rappresentanti degli Stati dell’UE in questa cerimonia centrale nel cuore della diplomazia europea: persistere, con determinazione e coerenza, nella lotta contro l’antisemitismo e nella sicurezza della vita ebraica”.
Il tedesco Zakharyayev, fondatore della Giornata, ha dichiarato: “Di volta in volta, l’umanità affronta sfide e prove difficili. Ma quando ricordiamo il tempo in cui il mondo – e in particolare il popolo ebraico – era preso di mira per l’annientamento, siamo obbligati a esprimere ripetutamente gratitudine alle nazioni del mondo e ricordare loro che proprio come hanno superato le differenze nel passato per unire e liberare il mondo, ricostruire dalle rovine e creare una nuova società basata sui valori umanistici, possono farlo di nuovo oggi”.
Nella giornata del 26 di Iyar si sono svolti dozzine di servizi ed eventi commemorativi in 25 paesi, tra cui Francia, Mosca, Argentina, Stati Uniti, Tunisia e Svezia. Come ogni anno da quando l’iniziativa è iniziata dieci anni fa, in Israele la cerimonia centrale si è tenuta presso il Muro Occidentale di Gerusalemme.