di Maia Principe
Dopo pochi giorni dalla sua apparizione, è stato vandalizzato il murale di aleXsandro Palombo, Human Shields, apparso alla Stazione Termini di Roma e raffigurante Greta Thunberg e Francesca Albanese abbracciate da un miliziano di Hamas. Una fine, questa, che hanno fatto anche i murales realizzati dall’artista sulla Shoah e sugli ostaggi israeliani dopo il 7 ottobre.
Il titolo dell’opera ha voluto richiamare esplicitamente la pratica di Hamas di utilizzare civili come scudi umani, ma anche suggerire come figure pubbliche possano trasformarsi in scudi ideologici nei conflitti narrativi globali. L’opera intendeva denunciare il rischio che l’attivismo occidentale, tra ambiguità e opportunismo mediatico, possa diventare megafono della propaganda jihadista e contribuire a distorcere il dibattito internazionale. Esposto al caos dei messaggi e alla radicalizzazione, tale attivismo rischia di alimentare tensioni e di legittimare forme di odio che minano la convivenza democratica.
Un invito alla riflessione contro chi ricorre alla violenza per imporre una narrazione unilaterale, evidenziando la fragilità dell’attivismo contemporaneo e la necessità di isolare e condannare ogni forma di odio.
L’artista
aleXsandro Palombo, artista pop contemporaneo e attivista, schivo e riservato, è riconosciuto a livello internazionale per le sue opere riflessive e irriverenti, incentrate sulla cultura pop, la società, le disuguaglianze, l’inclusione, la diversità, l’etica e i diritti umani.
Con la serie Break The Silence l’artista ha anticipato i tempi, utilizzando l’arte per denunciare realtà ignorate e costringere il mondo a confrontarsi con ciò che restava nascosto. Prima ancora dell’esplosione del movimento #MeToo, Palombo aveva già aperto la strada, spingendo molte celebrity ritratte nei suoi lavori a rompere il silenzio. La sua arte si è affermata come strumento di resistenza, consapevolezza e cambiamento sociale.
La serie Just Because I Am a Woman, dedicata alla violenza di genere e raffigurante importanti leader politiche mondiali, è stata acquisita nella collezione permanente del Musée des Arts Décoratifs di Parigi, situato nel palazzo del Louvre. Le sue opere sono state presentate in musei, istituzioni culturali e università in Europa e negli Stati Uniti, tra cui la State University of New York (SUNY), dove sono state utilizzate come strumenti di sensibilizzazione contro discriminazioni e abusi. Alcune serie hanno partecipato a mostre di rilievo internazionale, come Mondrian Revolution al Musée Yves Saint Laurent di Parigi e le esposizioni presso la Shiva Gallery del John Jay College of Criminal Justice di New York.
Il lavoro dell’artista è oggetto di studi accademici, saggi storici e pubblicazioni universitarie. Le sue opere sulla violenza di genere sono incluse nel volume Féminicides. Une histoire mondiale (La Découverte, 2022), curato dalla storica Christelle Taraud. Interview Magazine, storica testata fondata da Andy Warhol, lo ha definito “orgogliosamente controverso”, riconoscendone l’approccio anticonformista.
La sua produzione, spesso imitata o oggetto di appropriazione, ha influenzato numerosi artisti e trovato eco nei media internazionali, con casi di plagio segnalati dalla stampa che spaziano dalla pop star Cardi B al candidato presidenziale colombiano David Barguil. Tra le opere più note figurano Just Because I Am a Woman, Disabled Disney Princess, Break The Silence, The Simpsons Go to Auschwitz, Disney Princess Survivor, October 7th Escape e Marge Simpson Style Icon.
La sua arte, irriverente e diretta, continua a stimolare dibattiti globali su giustizia sociale e diritti umani.



