Torino: bambino ebreo attaccato con insulti antisemiti da coetanei

Italia

di Nathan Greppi
“Peccato che non siamo in anni precedenti altrimenti ti avremmo potuto bruciare”: queste le parole che un bambino ebreo di 11 anni si è sentito rivolgere da un suo coetaneo a Torino. Il fatto, secondo Open, sarebbe avvenuto durante una festa di compleanno, dove si era recato indossando la kippah.

A denunciare pubblicamente l’accaduto è stato il presidente della Comunità Ebraica di Torino, Dario Disegni, durante la riunione della Commissione “Segre” istituita dal Comune di Torino per contrastare le discriminazioni. Ha raccontato che quando il bambino si è recato alla festa con la kippah, uno degli altri gli ha riferito quelle parole e “tutti gli altri si sono messi a ridere. Mi chiedo dove sentano certe cose i bambini. E mi viene da chiedermi quale sia il ruolo delle famiglie quando succedono cose del genere.” Secondo lui, per vincere il fenomeno dell’antisemitismo servono “due armi fondamentali: l’educazione e la cultura.”

Stando a quanto riporta l’edizione torinese de La Repubblica, durante la riunione della Commissione “Segre”, Disegni ha portato avanti una serie di proposte a lungo termine, quali una marcia il 23 marzo, a cui parteciperanno gli studenti delle scuole del capoluogo piemontese, in memoria di Emanuele Artom, partigiano ebreo morto per mano dei nazifascisti nel 1944.

Negli ultimi anni, non sono mancati in Italia episodi analoghi in cui venivano presi di mira bambini e ragazzi: nel gennaio 2022, un dodicenne ebreo venne picchiato e coperto di sputi da due ragazze più grandi a Campiglia Marittima, in provincia di Livorno; mentre nell’aprile 2019, a Ferrara, uno studente di scuola media è stato preso di mira da dei bulli al grido “riapriamo Auschwitz”.