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Roma divisa fra i cori antisemiti dell’Olimpico e la maratona oratoria pro-Israele davanti a Montecitorio

Italia

“Basta con l’antisemitismo mascherato da critiche al governo israeliano”. Fiamma Nirenstein ha aperto così la maratona oratoria “Per la verità per Israele” svoltasi giovedì 22 novembre davanti a Piazza Montecitorio, ricordando subito dopo  la “situazione insopportabile” in cui vivono gli israeliani da molte settimane, da ben prima  che cominciasse l’azione militare su Gaza. “Chi non ha voluto vedere le centinaia di razzi lanciati da Hamas, vuole vivere nella malafede”, ha aggiunto la Nirenstein auspicando che la tregua in corso sia “duratura”. “Non lo sarà se non si fermeranno l’afflusso di armi dall’Iran”.

Mentre allo stadio Olimpico di Roma ieri sera si giocava la partita Lazio- Tottenham e la curva nord laziale gridava “Juden Tottenham” esponendo bandiere con la scritta Free Palestine, in un altra parte della città di Roma, più di 500 persone (le cifre sono discordanti) hanno partecipato alla manifestazione organizzata dall’associazione Summit, (presieduta da Fiamma Nirenstein), insieme all’ADEI, alla Comunità ebraica di Roma e a varie altre organizzazioni. Scopo della maratona, denunciare la cattiva o parziale informazione diffusa dai media a proposito di Israele e del conflitto esploso 8 giorni fa con Hamas.

La Nirenstein, vice presidente della commissione affari esteri, in una dichiarazione in vista del raduno ha detto: “Credo che per il bene della pace, abbiamo bisogno di ripristinare la verità sul conflitto in corso. Abbiamo bisogno di neutralizzare il linguaggio denigratorio utilizzato di giorno in giorno per criminalizzare Israele e delegittimare il suo diritto di difendere i propri cittadini sotto attacco.”

Nel volantino e sulla pagina facebook che annunciava la manifestazione, si leggeva: “Dal 2005 Gaza è stata sgombrata da qualsiasi presenza israeliana, nonostante ciò la popolazione del Sud d’Israele è bersagliata dai razzi dell’integralismo di Hamas. Ultimamente la pioggia di missili, che ha raggiunto in pochi giorni il numero mostruoso di 1.000, ha costretto la gente a vivere nei bunker, privata della propria esistenza normale, del lavoro, della scuola, dell’aria aperta per bambini e vecchi. Israele rispondendo a questi attacchi ha  fatto del suo meglio per evitare di colpire la popolazione civile, ma purtroppo spesso la gente di Gaza è strumento, consapevole o inconsapevole, della politica di Hamas, che fa uso di scudi umani. Invece lo Stato d’Israele protegge i suoi civili costruendo rifugi casa per casa e abbattendo ogni giorno, con grande investimento tecnologico, decine di missili che altrimenti causerebbero stragi.  La pace non può che scaturire dalla verità:  Hamas, che ha come programma la distruzione totale d’Israele, aggredisce la popolazione civile innocente e Israele è costretto a difendersi. Chiunque rifiuti la disinformazione che impedisce la pace e la verità è invitato a prendere parte alla manifestazione. Conoscere la verità vuol dire conoscere la strada per la pace”.

Alla manifestazione erano presenti esponenti dell’intero arco parlamentare, da Andrea Ronchi e Mara Carfagna del Pdl, al leghista Claudio D’Amico, al parlamentare del Pd Roberto Morassut;  e poi ancora  Lucio Malan, Beatrice Lorenzin, Paola Binetti, Carlo Giovanardi, Enzo Raisi, Umberto Croppi, Luigi Compagna, Andrea Orsini, Walter Verini.  Il presidente della Camera Gianfranco Fini ha inviato un messaggio in cui ha definito “encomiabile” l’ intento di evitare ricostruzioni unilaterali degli avvenimenti. “Questa esigenza, è tanto più avvertibile in considerazione del ripetersi, anche nel nostro Paese, di episodi che fanno comprendere come vi sia in taluni la volontà di evocare i terribili fantasmi del passato che dobbiamo instancabilmente contrastare”.

Fini ha sottolineato inoltre come le notizie provenienti dal Medio Oriente  siano “motivo di grande angoscia e di forte preoccupazione” ed ha proseguito  ribadendo lo sdegno per “l’atroce e proditorio attentato terroristico avvenuto ieri a Tel Aviv ai danni della popolazione civile, già duramente provata da oltre una settimana di incessanti bombardamenti missilistici”. “Mentre la Comunità internazionale attende di sapere se la tregua iniziata ieri riuscirà a consolidarsi, è necessario l’impegno dei Paesi democratici affinchè le minacce allo Stato di Israele siano definitivamente allontanate, nella consapevolezza che non potrà mai esserci una pace salda e duratura in Medio Oriente, fino a quando tutti gli Stati della Regione e tutti gli attori in essa operanti non avranno accettato incondizionatamente e con sincerità il diritto dello Stato di Israele ad esistere. Solo così sarà possibile giungere alla Pace, desiderata da tutti gli uomini di buona volontà.”

Il sindaco di Firenze, Matteo Renzi, è intervenuto telefonicamente alla manifestazione dicendo: “Firenze vi è vicina in queste ore e afferma il diritto di esistere dello stato ebraico che qualcuno vorrebbe mettere in discussione”.  “Firenze accompagna la vostra maratona e con il suo sindaco e’ orgogliosa di dirsi oggi amica di Israele”, ha aggiunto il candidato alle primarie del centrosinistra, auspicando che tornino le “ragioni della speranza”.

Fra gli interventi più applauditi, quello del presidente della Comunità ebraica romana Riccardo di Pacifici, che ha protestato per alcune cronache giornalistiche definite “faziosamente avverse allo Stato ebraico sotto l’attacco di Hamas”.

Sia i fatti dello stadio olimpico e i raid violenti dei tifosi ultrà laziali contro quelli inglesi del Tottenham, sia la manifestazione davanti a Montecitorio hanno attirato l’attenzione dei media internazionali, incluso l’israeliano Jerusalem Post.