di Anna Coen
Contro la mala informazione nasce Herut Italia, nuova realtà sionista presieduta da Enrico Mairov, fra i sette gruppi che dal nostro Paese si sono messi in gioco per portare al Congresso Sionista mondiale di ottobre a Gerusalemme i propri rappresentanti.
«Nessun esercito nemico deve più poter esistere tra il Giordano, Gerusalemme e Tel Aviv», dichiara. «Insomma, Herut Italia, come insegna Jabotinski, vuole agire come un’unità d’elite, una specie di commandos dell’informazione che si infiltra nelle file del nemico: l’idea è far capire che, a dispetto dei wishful thinking, non ci saranno due popoli-due stati perchè questo è semplicemente irrealizzabile, è impossibile per la sicurezza di Israele, oggi come oggi. L’idea quindi è quella di creare una sorta di task force del sionismo e raccontare a 60 milioni di italiani che cosa voglia dire vivere in Israele, che cosa significa far coabitare decine di diverse edot, identità, riuscire a integrarle tutte. Una multietnicità reale, tangibile, quotidiana, in un paese, Israele, grande come la Lombardia».