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La Brigata Ebraica al 25 aprile, tra vecchie e nuove polemiche

Italia

di Nathan Greppi
Non si può dire che non sia stata una manifestazione animata: quest’anno quella del 25 aprile non si è tenuta solo per commemorare la liberazione dell’Italia dal nazifascismo, ma anche per augurare la liberazione dell’Ucraina dall’invasione dell’esercito russo. Infatti, esattamente dietro il corteo della Brigata Ebraica hanno manifestato numerosi ucraini con le loro bandiere, a sostegno della loro terra martoriata. Assieme a loro e alle associazioni di area liberale, le istituzioni ebraiche hanno costituito quasi un corteo separato rispetto a quello guidato dall’ANPI.

Assieme al corteo della Brigata, hanno preso parte alla manifestazione numerosi rappresentanti della Comunità Ebraica di Milano (in particolare il presidente Walker Meghnagi e il vicepresidente e assessore ai giovani Ilan Boni), dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane (UCEI), l’Unione Giovani Ebrei d’Italia (UGEI), dell’Hashomer Hatzair, dell’Associazione Milanese Pro Israele (AMPI) e degli Amici di Israele (ADI).

I ragazzi dell’Hashomer Hatzair

Rispetto agli altri anni, le provocazioni da parte dei manifestanti filopalestinesi contro la Brigata Ebraica sono state meno sentite; erano presenti e aggressivi come al solito, ma in confronto alle altre volte sono stati molto meno coesi e meno numerosi. In compenso, siccome alcuni manifestanti legati alle associazioni liberali hanno sventolato le bandiere americane e della NATO, diversi antagonisti di estrema sinistra hanno preferito rivolgere le loro urla d’odio contro di loro.

In sostanza, è stato un 25 aprile che ha presentato sia delle novità legate ai fatti recenti sia vecchie espressioni d’odio contro gli ebrei e Israele, ma nel complesso tutto si è svolto regolarmente. In particolare, in mezzo a tante provocazioni antioccidentali e antisioniste ci sono state anche sincere espressioni di solidarietà nei confronti del popolo ucraino, a dimostrare che la lotta per la libertà non ha mai vittorie definitive, ma va combattuta ogni giorno.