Antagonisti pro-palestinesi contro la Brigata ebraica durante il corteo del 25 aprile a Milano

Insulti alla Brigata Ebraica: 9 indagati. E gli antagonisti accusano “l’industria propagandistica intorno alla Shoah”

Italia

di Redazione
Nove estremisti facenti parte del gruppo di pro-palestinesi che ogni anno attacca in modo verbalmente violento il corteo della Brigata Ebraica il 25 aprile sono stati iscritti nel registro degli indagati dal sostituto procuratore Leonardo Lesti, del pool antiterrorismo coordinato dal pm Alberto Nobili. L’ipotesi di reato è per tutti quella di manifestazione non autorizzata, cui si potrebbe aggiungere l’aggravante dell’istigazione all’odio razziale. Quattro rispondono anche di minacce, uno di resistenza a pubblico ufficiale, due di getto pericoloso di oggetti.

La notizia, data dal Giornale il 13 febbraio da Luca Fazzo, riporta che “i nove nomi finiti nel rapporto della Digos sono di altrettanti appartenenti all’area antagonista, in particolare si tratta di militanti dei centri sociali della zona Barona particolarmente attivi nelle occupazioni abusive. Sono stati ritratti dalle telecamere di sicurezza di piazza San Babila, i cui filmati sono stati setacciati dalla Digos per dare un nome ai promotori della contestazione. E i nove, già noti alla questura, sono stati identificati senza possibilità di dubbio”.

La reazione degli aggressori

All’indomani dell’uscita della notizia, un comunicato online degli organizzatori del corteo, riporta sempre il Giornale in un altro articolo del 14 febbraio, annuncia di prepararsi a una nuova contestazione: parla di «campagna di strumentalizzazione della Brigata ebraica all’interno delle mobilitazioni per il 25 Aprile», si accusa la «Milano istituzionale» di aver creato «attorno alla Shoah una vera e propria industria propagandistica».

«È l’ennesima dimostrazione che l’ossessione anti-Israele rivela prima o poi le proprie profonde radici antiebraiche – dichiara Davide Romano, consigliere della comunità ebraica di Milano e direttore del museo della Brigata Ebraica -. Possono fingere di non odiare gli ebrei, ma ogni 25 aprile basta guardarli in faccia per capire quanto antigiudaismo viscerale scorre nelle loro vene».

Gli insulti carichi di odio contro la Brigata ebraica

Ogni anno durante il Corteo in ricordo del 25 aprile le persone che sfilano con le bandiere della Brigata Ebraica vengono aggredite verbalmente con insulti carichi di odio, che spesso arrivano anche ai sopravvissuti alla Shoah che sfilano.

«Li vediamo ogni 25 aprile, molto aggressivi verbalmente e non so cosa succederebbe se non ci fossero le forze dell’ordine a proteggerci – ha dichiarato al Giornale Davide Romano -. Quello che ci urlano con la bava alla bocca è sintomo di un odio che deve preoccupare tutta la società italiana. La loro non è una normale e legittima critica politica ma un vero e proprio desiderio di cancellare la nostra presenza dal 25 aprile. Fosse per loro, l’intera storia della Brigata ebraica andrebbe cancellata, alcuni di loro ne negano addirittura l’esistenza». «Noi invece restiamo – avverte – per difendere la memoria di quegli eroi caduti per il ritorno della democrazia nel nostro Paese. E per difendere la storia di quei soldati ebrei migrati nel nostro Paese insieme agli anglo-americani per portarci la libertà. Quella libertà che queste persone non possono tollerare».

(Foto: da Corriere.it, Fotogramma)