di Ilaria Myr
«Abbiamo sporto denuncia contro la merceria che aveva affisso il cartello “qui gli israeliani e i sionisti non sono i benvenuti” perché non bisogna fare passare nessun atto di antisemitismo, piccolo o grande che sia. Il clima è preoccupante e denuncerò ogni episodio di antisemitismo e discriminazione razziale o basata sulla nazionalità che si verificherà in città».
Così Daniele Nahum, consigliere comunale di Milano fra i riformisti spiega a Mosaico il motivo che ha spinto lui, il collega di Azione Gianmaria Radice e Emanuela Bresner, a sporgere, nella mattina di lunedì 26 maggio, denuncia contro la merceria di via Statuto a Milanoche esponeva il cartello ‘Israeliani sionisti non sono benvenuti qui’.
«Sarà ora la procura a vagliare – continua Nahum -. Ci sono comunque tutti i presupposti perché si proceda per discriminazione contro una nazionalità specifica».
«Purtroppo oggi si considerano solo le responsabilità israeliane ma si dimenticano i rapiti, Hamas che usa scudi umani – continua -. C’è una narrazione dominante in cui si dimentica il focus del conflitto e la responsabilità dei palestinesi su questa grande tragedia, e che Hamas ha l’obiettivo di distruggere Israele e gli ebrei».
La denuncia arriva in un momento in cui anche in Italia la tensione legata al conflitto a Gaza ha raggiunto livelli preoccupanti. È di questo fine settimana la notizia che il Comune di Milano ha esposto un “sudario” per Gaza, mentre oggi molto probabilmente il Comune approverà una mozione per illuminare Palazzo Marino con la scritta “All eyes on Gaza”. Ricordiamo però che alla richiesta di illuminare in arancione la sede del Comune in memoria dei piccoli Bibas (9 mesi e 4 anni) uccisi barbaramente da Hamas solo perché israeliani, il sindaco Giuseppe Sala aveva rifiutato dichiarando “Ci sarebbero moltissimi motivi per continuare a illuminare il Comune, il problema è tenere posizioni politiche. Ma non credo che lo faremo”. Ma forse questa non lo è?