Al Memoriale della Shoah in mostra fascicoli del censimento ebraico del 1938. Liliana Segre: “L’antisemitismo è ancora un pericolo”

Italia

di Redazione
Fino al 17 dicembre al Memoriale della Shoah saranno esposti alcuni fascicoli del ‘censimento degli ebrei milanesi’, il cosiddetto Fondo Israeliti del 1938 e rinvenuti alcuni anni fa in un sotterraneo dell’Anagrafe del Comune di Milano e poi conservati stabilmente nella Cittadella degli Archivi. L’esposizione voluta dal Comune di Milano è stata inaugurata giovedì 17 novembre – nel giorno dell’anniversario del Regio decreto Legge 17 novembre 1938 numero 1728 contenente i “Provvedimenti per la difesa della razza italiana”- dal sindaco di Giuseppe Sala, dalla senatrice a vita Liliana Segre e dal Presidente del Memoriale della Shoah di Milano Roberto Jarach (da sinistra nella foto).

Tra le 4mila schede di famiglia rinvenute e visibili oggi anche quella della famiglia Segre: sul foglio con l’intestazione del Comune di Milano i nomi di papà Alberto, del nonno Giuseppe e della nonna Olga e della piccola Liliana. L’iniziativa è nata grazie alla collaborazione dell’assessora ai Servizi civici, Gaia Romani e nell’ambito di Milano è Memoria che il Comune di Milano ha voluto per raccontare, commemorare e trasmettere alla cittadinanza eventi e persone che hanno segnato vita e storia della città.

“Per me – ha dichiarato la senatrice a vita, Liliana Segre – è una grande emozione vedere qua questi documenti. C’è una linea ideale che collega la schedatura degli ebrei, la firma delle leggi razziali, il Binario della Stazione Centrale da cui partii insieme alla mia famiglia, e i cancelli di Auschwitz. Il fatto che gli studenti che vengono in visita possano vedere in maniera chiara come le deportazioni non sarebbero state possibili senza il lavoro di cittadini, politici e burocrati, rende evidente un messaggio: è la crudeltà dell’indifferenza ad averci cacciati da scuola, costretti fuori dagli uffici, caricati sui vagoni, portati a morire nei campi di sterminio. Oggi questi documenti sono soprattutto un monito, un invito a non ripetere lo stesso errore. La mia speranza è che sempre più persone possano venire qua, a raccogliere il testimone. Per questo è fondamentale la collaborazione con il Comune, come in questo caso, che aiuti a far conoscere sempre di più questo luogo”.

L’antisemitismo, però, è ancora vivo e vegeto. “Sono la donna più vecchia d’Europa, costretta a vivere con la scorta, questa è una grande vergogna del mondo che mi circonda”, ha dichiarato. E ha poi lanciato un appello al sindaco di Milano, Giuseppe Sala, per fare in modo che il Memoriale della Shoah diventi «un luogo conosciutissimo, soprattutto dai milanesi».

“Il nostro dovere è non dimenticare – ha detto il Sindaco di Milano, Giuseppe Sala – e testimoniare la verità con parole e atti. Questo abbiamo voluto fare fin dal momento in cui abbiamo ritrovato nei sotterranei dell’Anagrafe i fascicoli del Censimento degli ebrei milanesi e altri documenti in cui- nero su bianco – veniva scritta la storia di migliaia di persone condannate alla deportazione dalla dittatura nazifascista. Oggi, giorno in cui nel 1938 la terribile macchina dello sterminio iniziò anche in Italia, abbiamo deciso di essere qui al Memoriale della Shoah con questi documenti, segno tangibile di una verità che non può essere cancellata da nessuna forma di indifferenza e ignoranza, intellettuale ed umana”. «Segre mi ha chiesto di occuparmi di due cose nell’immediato: capire se, da gennaio ci può essere una segnalazione del Memoriale su uno dei tram che gira per la città, magari l’1 – ha proseguito – e se, con Grandi Stazioni si possa trovare una segnalazione analoga che indichi quel patrimonio di conoscenza che abbiamo qui».

“Questo è un luogo che vive molto delle scuole che lo frequentano, degli studenti che lo visitano – ha affermato Roberto Jarach, Presidente del Memoriale della Shoah -. Avere oggi presenti un gruppo di giovani ragazzi ci ha ricordato quale debba essere la nostra prima missione: la costruzione di un’educazione civica basata sulla consapevolezza del passato, e rivolta al futuro. Avere qua per un mese i documenti del censimento (o meglio ancora, schedatura) degli ebrei del 1938 ci mette davanti a una verità inequivocabile: agire ogni giorno per educare i più giovani vuol dire far sì che quelle vicende non possano ripetersi. Speriamo che questo sia solo il primo di tanti momenti di collaborazione con la Cittadella degli Archivi: partire dalle fonti, dai documenti, dalle foto, dice molto di chi siamo oggi. Per questo abbiamo accolto con piacere la proposta del Sindaco Sala, e del Comune in generale: impegnarsi insieme vuol dire far sì che davvero i cittadini di Milano possano sentire questo luogo come proprio, come parte della propria storia e della propria quotidianità”.

(Foto: Facebook Memoriale della Shoah)