Piacere, rav Rontgen, specialista in miracoli

Israele

di Luciano Assin

In un paese come Israele i miracoli e i fatti eccezionali sono all’ordine del giorno tanto da non diventare quasi mai una notizia degna di essere raccontata. Eppure stavolta il personaggio in questione gode di una popolarità trasversale: accomuna religiosi e laici, ashkenaziti e sefarditi, attori, finanzieri, criminali, politici ed ogni altro tipo di celebrità.

Immaginate una persona che a prima vista è in grado di diagnosticare ogni vostro male e curarlo, a dispetto di qualsiasi logica scientifica, e in possesso di un carisma tale da diventare guida spirituale di un’enorme numero di seguaci.

Signori ho il piacere di presentarvi rav Ya’akov Ifergen, il “rabbino ai raggi X”, meglio noto in Israele come il Rontgen. Il Rontgen opera in un campo d’azione ai confini fra fede e scienza ed è quindi oggetto di numerose reazioni che variano dallo scetticismo assoluto alla cieca fede nelle sue presunte proprietà soprannaturali. Al di là di questa polemica, che è ben lontana da una soluzione, rav Ifergen è riuscito a costruirsi un impero economico di tutto rispetto. Fra donazioni di ricchi privati e offerte di gente di ogni ceto e provenienza, si calcola che le entrate del rav si aggirino sulle centinaia di milioni di sheqel annuali.

Fra le metodiche più popolari eseguite dal rav, la più famosa è quella della “benedizione espresso”: si lascia negli uffici del Rontgen un apposito modulo con i nomi delle persone da benedire e con la modica cifra di Hay (18) sheqalim per ciascuno dei nominativi la benedizione è già per strada. È certamente singolare notare che nella stessa famiglia Ifergen si è sviluppata una certa concorrenza, tutta legata a termini medici. Abbiamo così i seguenti soprannomi: MRI (risonanza magnetica), CT (tac) ed esiste anche una sorella soprannominata “la patteggiatrice”, termine che ha anche un significato legato al mondo della malavita.

Problemi molto terreni

Nonostante il Rontgen sia oggetto di venerazione e, per molti, dotato di poteri paranormali, anche lui ha i suoi guai più che terreni; sentimenti molto poco nobili come l’invidia e la gelosia lo mettono in perenne contrasto con seguaci di altri rabbini, anche loro considerati giusti e miracolosi.

Alle ultime elezioni della municipalità di Netivot, la cittadina del sud dove risiede, vi è stato un tentativo di fotografarlo in pose imbarazzanti vicino ad una prosperosa ragazza mandatagli per l’occasione, insomma la classica “trappola al miele”.

Il rav ha anche dei problemi “terreni” di nome e di fatto, relativi ad alcuni lotti di terra dove ha costruito abusivamente una parte della tomba di suo padre, anch’egli un Giusto di tutto rispetto, ma anche un pezzo della sua abitazione. Nonostante diversi articoli e servizi giornalistici, nessuno è riuscito a chiarire in tutto e per tutto il mistero della sua fama e della sua capacità di creare attorno a sé un alone di santità, un’aura da angelo salvatore. Il modo più usato in assoluto per costruirsi una fama del genere è strettamente collegato ad uno dei sistemi più popolari nel mondo mistico religioso per poter interpretare qualsiasi fatto già avvenuto: la Ghematria. Dando ad ogni parola o ad ogni frase un valore numerico è possibile accostarla ad un altra parola o ad una frase scritta nella Bibbia e quindi trarne un auspicio, positivo o funesto. Il problema della Ghematria è però legato alle innumerevoli possibili combinazioni numeriche, per cui qualsiasi situazione può assumere un aspetto positivo o negativo a seconda di chi prova ad interpretarlo. Il valore numerico di Rontgen, per esempio, è 312, uguale a “figlio benedetto”, ma esistono centinaia di altre combinazioni come “sospetto”, “iraniano”, “tifoso” e così via. Alla fine, poco importa se il nostro rav Ifergen sia un “sospetto iraniano tifoso di calcio” o un “figlio benedetto”; in ogni caso, se decidete di andare a trovarlo per un consulto, state attenti alle radiazioni.