di Anna Balestrieri (Aggiornamento 19 giugno 2025 ore 9)
Nella mattinata di giovedì, un’ondata di missili lanciati dall’Iran ha colpito diverse zone di Israele, provocando danni ingenti e numerosi feriti. Tra gli obiettivi principali, secondo l’agenzia iraniana IRNA, vi erano il comando e i centri di intelligence delle Forze di Difesa Israeliane (IDF), nonché una base di intelligence situata nei pressi dell’ospedale Soroka a Be’er Sheva, che è stato direttamente colpito.
Colpito l’ospedale Soroka: feriti e danni strutturali
Il Soroka Medical Center ha riportato gravi danni strutturali in più aree dell’edificio, tra cui l’edificio chirurgico, colpito direttamente da un missile. Secondo fonti mediche, diverse persone sono rimaste lievemente ferite, mentre una è in condizioni gravi. La direzione dell’ospedale ha invitato la popolazione a non recarsi al pronto soccorso e a cercare cure in altre strutture sanitarie del sud del Paese.
Il direttore generale del servizio di soccorso Magen David Adom ha dichiarato che una direttiva preventiva aveva raccomandato di ridurre la presenza nei piani superiori dell’edificio – inclusi quelli colpiti – contribuendo a salvare vite. È stata inizialmente temuta una perdita di materiali pericolosi, ma tale eventualità è stata successivamente esclusa.
In una nota, riportata da Israele Global News, il portavoce dell’ospedale ha dichiarato: “Questa mattina il centro medico Soroka ha subito un impatto diretto senza precedenti nella storia del sistema sanitario israeliano. L’attacco ha colpito l’edificio chirurgico vecchio, che era stato evacuato nei giorni scorsi. Non ci sono feriti gravi, solo lievi e casi di ansia. L’ospedale è attualmente chiuso ai nuovi pazienti, salvo emergenze salvavita. Il personale medico, logistico e di sicurezza continua ad operare con dedizione per garantire la continuità del servizio.
È in corso l’evacuazione dell’edificio di medicina interna, con trasferimenti e dimissioni programmate. In coordinamento con la protezione civile, si stanno ispezionando tutti gli edifici, incluse le sale operatorie colpite. Le attività riprenderanno solo dopo verifica completa della sicurezza. Chiediamo al pubblico di non recarsi all’ospedale, salvo emergenze. Per i parti urgenti, l’ospedale è pronto a ricevere, ma si consiglia di rivolgersi ad altre strutture. È attivo un centro informazioni: 12-55-177.”
Altri attacchi in Israele centrale: Ramat Gan, Holon e Tel Aviv
A Ramat Gan, un missile ha causato il crollo parziale di quattro edifici. Una persona è rimasta gravemente ferita, altre sedici hanno riportato ferite lievi e le autorità stanno verificando la possibilità che alcune persone siano rimaste intrappolate sotto le macerie. Anche a Holon, tre persone sono state gravemente ferite in uno dei siti d’impatto, e altre sette hanno riportato ferite lievi. Il capo dei vigili del fuoco, Shaul Rachamim, ha confermato che non ci sono più persone intrappolate sotto le macerie e che tutti i feriti sono stati trasportati in ospedale. Anche a Tel Aviv si è registrato un ferito.
Reazione dell’IDF e sviluppi regionali
Nel frattempo, l’IDF ha riferito di aver intercettato diversi missili e droni, ma ha confermato che almeno 25 missili hanno raggiunto il territorio israeliano, sette dei quali con impatti diretti in aree urbane. Le sirene hanno suonato in tutto il Paese, compresa Gerusalemme, la Valle del Giordano e il nord di Israele, per avvertire della minaccia di droni e missili.
L’IDF ha anche annunciato di aver eliminato un alto comandante di Hezbollah nel sud del Libano e ha avvertito i residenti iraniani nei pressi del reattore nucleare ad acqua pesante di Arak di evacuare l’area in vista di un possibile attacco contro infrastrutture militari iraniane.
L’attacco missilistico e cibernetico all’emittente televisiva iraniana
Poco dopo, la trasmissione regolare è ripresa, ma l’emittente ha avvertito il pubblico che “il nemico sionista sta tentando di sabotare la diffusione satellitare” attraverso cyberattacchi. L’episodio ha suscitato grande scalpore nel Paese, anche perché avvenuto in un momento in cui l’accesso a internet era già stato drasticamente limitato dalle autorità iraniane per ostacolare il coordinamento di eventuali proteste.
La risposta degli alleati internazionali
Secondo fonti della difesa statunitense, Washington starebbe preparando una possibile offensiva contro l’Iran nei prossimi giorni. Anche i governi di Germania, Francia e Regno Unito avrebbero in programma colloqui con Teheran per discutere della situazione nucleare.
Evacuazioni in corso
Australia e Nuova Zelanda hanno iniziato a evacuare una parte del loro personale diplomatico da Israele e Iran, mentre centinaia di cittadini chiedono assistenza per lasciare la regione. Gli Stati Uniti hanno emanato un comunicato per spiegare le operazioni volte all’evacuazione del personale diplomatico e dei cittadini che vogliano lasciare il paese. Anche l’Italia si sta adoperando per garantire il rimpatrio a quanti lo ritengano necessario. Le comunità ebraiche italiane, tra cui quella milanese, stanno offrendo una rete di supporto agli israeliani che si sono trovati intrappolati all’estero.
Le operazioni sono ostacolate dalla chiusura dello spazio aereo fino al 30 giugno 2025.
La situazione resta estremamente fluida, con un’escalation militare che minaccia di espandersi rapidamente a livello regionale. Israele ha da poco dato il via libera all’uscita dei cittadini dagli spazi protetti, ma mantiene un alto livello di allerta. Le autorità sanitarie e di protezione civile stanno lavorando incessantemente per gestire l’emergenza, mentre il Paese si prepara a ulteriori sviluppi.