Migliaia di uomini Haredi si offrono volontari per servire nell’esercito israeliano. Un segno di unità nazionale

Israele

di Redazione
Orthodox, Modern Orthodox, Secular, Lubavitch, Chabad, Conservative, Reform, Haredi… In questi gironi drammatici capita di imbattersi in una foto sul web che rappresenta parte della galassia ebraica con le sue diverse anime sparse in Israele e nel mondo; ebrei profondamente uniti e solidali nelle loro diversità in un momento drammatico in cui l’antisemitismo è in aumento. Ebrei, che nelle loro differenze, dimostrano una crescente unità nel difendere Israele, il proprio diritto alla libertà e alla sicurezza.

Un esempio di questa solidarietà è l’azione di migliaia di Haredim (ultraortodossi) che si sono offerti volontari per prestare servizio nell’esercito israeliano in seguito all’attacco ormai tristemente storico di Hamas.

Come riporta il Forward, inizialmente si prevedeva che ottobre sarebbe stato un mese controverso con divisioni all’interno della società israeliana riguardo all’esenzione militare per  gli Haredim. Tuttavia, a seguito dell’attacco di Hamas, si è verificato un cambiamento senza precedenti, con un notevole numero di Haredim che ha scelto liberamente di arruolarsi nell’esercito, con un supporto e un desiderio di contribuire allo sforzo bellico e di identificarsi con l’identità israeliana.

Le donne harediot stanno partecipando a loro volta attivamente all’assistenza al fronte interno, fornendo cibo, equipaggiamento e supporto durante i funerali. Sono stati anche raccolti fondi per fornire beni militari come corazze ed elmetti.

Il portavoce dell’esercito israeliano, Daniel Hagari, ha confermato che 120 dei 2.000 candidati che hanno manifestato il desiderio di arruolarsi immediatamente nelle IDF a causa della guerra in corso, inizieranno l’addestramento in vista dei prossimi eventi. Altri si arruoleranno come volontari. Israele, va ricordato, ha richiamato circa 360.000 riservisti a seguito all’attacco di Hamas.

Gli studenti di Yeshiva e le donne Harediot di età inferiore ai 26 anni sono generalmente esentati dal servizio militare in base a un accordo decennale sullo status quo tra il Governo israeliano e i partiti Haredim, che hanno esercitato sempre più il controllo nelle coalizioni di Governo. La Corte Suprema ha annullato l’esenzione legale nel 2017 e ha incaricato il Governo di creare una nuova legge sulla coscrizione. Gli sforzi per riformare o consolidare le esenzioni sono stati ritardati negli ultimi anni a causa delle turbolenze politiche.

L’IDF ha recentemente rivelato che solo una parte dei 12.000 potenziali candidati – 1.200 haredim – sono stati arruolati ogni anno negli anni 2019-2021. Ma l’attacco di Hamas ha cambiato la dinamica. I servizi medici Haredi e i gruppi di pronto intervento – come United Hatzalah e ZAKA – hanno guidato gli sforzi di salvataggio e recupero. Altri si sono mobilitati per consegnare cibo e attrezzature essenziali ai riservisti e alle famiglie sfollate.

Un sondaggio pubblicato sul Jerusalem Post ha inoltre mostrato che il 68% degli haredim sostiene l’arruolamento militare e il 60% sostiene il volontariato durante i tempi di guerra.

Avigdor Lieberman, ex ministro delle Finanze e della Difesa e aspro critico della cultura Haredi, ha accolto favorevolmente la mossa. «Vedere così tanti giovani haredim, di tutte le età, chiedere di arruolarsi nell’IDF e di essere parte integrante di coloro che portano il peso, soprattutto in questi giorni difficili – ha scritto Lieberman, senza dubbio scalda il cuore e testimonia la forza della società israeliana».

In segno di solidarietà e unità, gli ebrei in Israele e nella diaspora hanno aumentato la partecipazione alle sinagoghe e ad altri eventi della comunità ebraica, organizzato raduni e manifestazioni a sostegno di Israele e rilasciato dichiarazioni di sostegno da parte dei leader ebrei. Inoltre, c’è stato un aumento significativo delle donazioni a enti di beneficenza israeliani. Tutto ciò dimostra la forza della solidarietà e dell’unità tra gli ebrei in un momento di crisi.

(Foto: Idf)