“Dobbiamo imparare dagli errori”: l’IDF mostra al pubblico i risultati dell’indagine sul massacro al Nova Festival

Israele

di Pietro Baragiola
I famigliari delle vittime e dei superstiti sono stati invitati a delle presentazioni della ricerca dal 30 marzo al 3 aprile. L’indagine sul Nova Music Festival rappresenta la 41esima analisi condotta e pubblicata dall’IDF sugli scontri del 7 ottobre e ha seguito le dimissioni del colonnello Haim Cohen, responsabile della sicurezza dell’area, avvenute il 25 marzo.

 

All’inizio della prossima settimana le Forze di Difesa Israeliane inizieranno a presentare i risultati dell’indagine militare incentrata sul massacro al Nova Music Festival alle famiglie dei partecipanti uccisi e a coloro che sono sopravvissuti.

Questi risultati verranno presentati accuratamente dal capo della squadra investigativa del Nova, il generale di brigata Ido Mizrahi e dal generale maggiore Dan Goldfus.

“L’obiettivo di questa indagine sarà trarre conclusioni operative ottimali per imparare dagli errori e dai tempi di risposta dell’esercito israeliano durante il 7 ottobre” afferma il comunicato rilasciato dall’IDF. “L’analisi si concentrerà su diversi punti: le modalità di approvazione del festival; i preparativi militari; l’inizio del massacro; una panoramica completa degli eventi del 7 ottobre; la condotta delle truppe israeliane nel parcheggio di Re’im”.

Secondo quanto riportato dai portavoce dell’IDF, l’indagine non coprirà gli attacchi che si sono verificati al di fuori dell’area diretta di Nova, del suo parcheggio e del primo tratto dell’autostrada Route 232. Non verranno presi in considerazione neanche gli eventi e omicidi che si sono verificati su strade vicine, rifugi o in altre aree del sud di Israele in quanto sono oggetto di indagini di alto livello separate.

 

Le presentazioni dell’indagine

Mercoledì 26 marzo i famigliari delle vittime e dei superstiti hanno ricevuto una comunicazione con le istruzioni su come iscriversi ad una delle presentazioni in cui verranno divulgati i risultati dell’indagine.

Questi incontri si svolgeranno dal 30 marzo al 3 aprile presso il palazzo dell’Expo di Tel Aviv e, secondo le comunicazioni ufficiali, si divideranno nel seguente modo: un incontro per le famiglie dei 344 civili uccisi durante l’attacco al Nova Music Festival; uno per i famigliari dei 16 soldati e dei 2 operatori dello Shin Bet caduti; uno per i parenti dei 40 partecipanti presi in ostaggio (compresi quelli che sono tornati a casa). L’ultimo incontro, che si terrà il 3 aprile, sarà dedicato ai sopravvissuti all’attacco e vedrà la partecipazione di consulenti e terapeuti esperti.

A ciascun gruppo verranno riservate le informazioni più rilevanti alla propria categoria e saranno dedicati due slot di appuntamenti in modo da permettere a tutti i famigliari di partecipare.

L’indagine sul Nova Music Festival rappresenta la 41esima analisi condotta e pubblicata dall’IDF sugli scontri del 7 ottobre e ha seguito le dimissioni del colonnello Haim Cohen, responsabile della sicurezza dell’area.

 

Le dimissioni del colonnello Cohen

Haim Cohen

Martedì  25 marzo il colonnello Haim Cohen, comandante della Brigata Nord dell’IDF ha infatti annunciato le sue dimissioni per il suo ruolo nei fallimenti dell’esercito israeliano.

“Il 7 ottobre la brigata sotto il mio comando non ha compiuto la sua missione di proteggere i residenti dell’area” ha dichiarato Cohen nella sua lettera di dimissioni. “Come dimostrano i risultati dell’indagine, ho fallito!”

La divisione dell’IDF schierata lungo il confine con la Striscia di Gaza è composta da tre brigate: Nord, Centro e Sud. Cohen e la sua brigata erano incaricati della supervisione dell’area che racchiude il festival di Nova, il Kibbutz Be’eri e Nahal Oz.

Secondo quanto emerso dall’indagine interna dell’IDF, Cohen ha dimostrato ‘una cattiva gestione operativa dalla base di Nahal Oz e non ha rappresentato accuratamente la situazione sul campo durante l’attacco di Hamas’.

“Non dimenticherò mai i campi pieni di civili innocenti che giacevano nel loro stesso sangue né l’inferno vissuto o l’eroismo mostrato dalle poche forze sotto il mio comando. Tutti riservisti e civili coraggiosi, figli della luce contro un barbaro esercito terrorista” ha scritto Cohen. “Non dimenticherò mai il profondo senso di delusione per la totale sorpresa e le prime ore in cui abbiamo combattuto da soli. L’odore di morte e le urla alla radio non lasceranno mai la mia memoria.”

Cohen ha concluso la sua lettera incoraggiando il nuovo Capo di Stato Maggiore Eyal Zamir a “condurre l’esercito ad una vittoria completa”: “la missione non è finita! Dobbiamo urgentemente riportare indietro i nostri fratelli che languono in cattività e dare una degna sepoltura ai nostri caduti! Sono certo che lei condurrà l’esercito a una vittoria completa sui codardi. Porgo un saluto i miei fratelli e sorelle caduti in armi, con i migliori auguri di guarigione ai feriti e con la preghiera per la restituzione degli ostaggi.”