Ban Ki-Moon critica la mozione dell’UNESCO sul Monte del Tempio

Mondo

di Nathan Greppi

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Il segretario dell’ONU Ban Ki-Moon

Al Haram al-Sharif, il santo sepolcro dei musulmani, è anche Har HaBayit, il Monte del Tempio, il cui Muro del Pianto è il luogo più sacro per l’ebraismo, a pochi passi dalla Chiesa del Santo Sepolcro e dal Monte degli Ulivi, che sono venerati dai cristiani.” Queste le parole che il segretario dell’ONU Ban Ki-Moon ha pronunciato in un discorso letto da un suo portavoce Domenica 16 Ottobre per prendere le distanze dalla mozione dell’UNESCO che nega ogni legame tra il Monte del Tempio e il popolo ebraico.

“Il segretario generale riafferma l’importanza della Città Vecchia di Gerusalemme e delle sue mura per tutte e tre le religioni monoteiste e sottolinea l’importanza del collegamento religioso e storico di ebrei, musulmani e cristiani con il luogo sacro” ha sottolineato il portavoce di Ban Ki-Moon.

Come riporta Ynetnews, il segretario ONU ha aggiunto che “qualsiasi tentativo percepito di ripudiare l’innegabile importanza comune di questi siti non serve gli interessi della pace e potrà solo alimentare violenza e radicalismo”.

La mozione, proposta a Luglio da 7 paesi della Lega Araba, è stata approvata Giovedì 13 Ottobre con 24 paesi che hanno votato a favore, 6 contro e 26 (tra cui l’Italia) che si sono astenuti. Israele ha reagito sospendendo ogni collaborazione con l’UNESCO.

Ban Ki-Moon non è stato il primo a protestare contro tale mozione: infatti anche la direttrice dell’UNESCO Irina Bokova ha espresso il suo disappunto, e in uno scambio di messaggi con la leader del partito israeliano HaTnuah Tzipi Livni ha dichiarato che “queste decisioni vengono discusse e prese dagli stati membri, e non dal direttore generale”. Ha continuato dicendo che la sua organizzazione si batte contro ogni forma di antisemitismo, comprese quelle che delegittimano l’esistenza dello Stato d’Israele.

Andreas Roemer
Andreas Roemer, ambasciatore messicano all’Unesco

Fortunatamente c’è la possibilità che la mozione non venga passata. Infatti Martedì 18 Ottobre è stato annunciato che si terrà una nuova votazione al riguardo su richiesta del Messico, che in origine aveva votato a favore ma che ora sembra voler cambiare il proprio voto. Questo perché l’ambasciatore messicano all’UNESCO, l’ebreo Andres Roemer, era stato licenziato per essersi rifiutato di approvare la mozione; dopodiché era stato costretto a votare a favore, ma subito dopo aveva lasciato l’aula in segno di protesta.

L’ambasciatrice israeliana all’UNESCO, Carmel Shama-Hacohen, si è dichiarata contenta dei ripensamenti messicani, sperando di poter continuare a erodere il sostegno alla mozione anche da parte di altri paesi.