A 500 anni dall’espulsione degli ebrei, in Sicilia rinasce una sinagoga

Italia

di Carlotta Jarach

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L’arcivescovo di Palermo Corrado Lorefice e il rabbino Pinhas Punturello

In occasione dell’anniversario dell’espulsione degli ebrei dalla Sicilia per volere spagnolo del 12 gennaio 1493, la Chiesa Cattolica concede agli ebrei di Palermo in comodato d’uso gratuito parte di un antico complesso composto da chiesa e monastero, più precisamente l’Oratorio di Santa Maria del Sabato. La notizia ha fatto il giro del mondo, ed è stata riportata anche dai media internazionali, come Times of Israel: il gesto di riconciliazione porterà alla realizzazione di un nuovo tempio che sorgerà su quelli che sono stati i resti di una sinagoga medievale, e i lavori di ristrutturazione necessari a tale riconversione saranno finanziati dalla stessa Chiesa Cattolica.

Protagonisti di questa lodevole iniziativa l’arcivescovo di Palermo Corrado Lorefice e il rabbino della Sicilia Pinhas Punturello. “Stiamo cogliendo, in questo momento storico così difficile, passo dopo passo, i frutti di un sincero cammino di dialogo e di cordiale amicizia”, ha dichiarato l’arcivescovo.

A Palermo non esiste formalmente una comunità ebraica, ma si contano circa 60-70 persone che stanno riscoprendo le proprie origini, e a queste si presume che se ne aggiungano altre nel futuro: il proprietario di questo nuovo spazio sarà l’Istituto Siciliano di Studi Ebraici (ISEE), affiliato a Shavei Israel, organizzazione che si rivolge in tutto il mondo ai discendenti degli ebrei forzati alla conversione, al fine di rafforzare la loro connessione con Israele e il popolo ebraico.

“Un evento storico e importante nei rapporti tra Chiesa ed Ebraismo – ha dichiarato il presidente dell’Ucei Noemi Di Segni -. Una svolta locale, ancor più significativa perché arriva da un Meridione che già da tempo offre significative testimonianze di risveglio e di rinascita”.