i gemelli Thulsie condannati

Sudafrica: condannati terroristi che volevano colpire la comunità ebraica

Mondo

di Nathan Greppi
Nonostante si fossero più volte dichiarati innocenti, al termine di un processo durato 6 anni Brandon-Lee e Tony-Lee Thulsie, due gemelli sudafricani di 28 anni, sono stati giudicati colpevoli lunedì 7 febbraio dal Tribunale di Johannesburg per aver pianificato una serie di attentati terroristici di matrice jihadista, alcuni dei quali prendevano di mira gli ebrei del posto.

Secondo Algemeiner, un documento mostrato durante il processo di lunedì mattina avrebbe dimostrato che Tony-Lee si era messo d’accordo con un individuo anonimo noto solo con il soprannome Abu Harb per portare avanti una serie di attentati in Sudafrica. Tra i bersagli principali, vi erano aeroporti, eventi ebraici e moschee sciite, nonché alcuni diplomatici americani, inglesi, francesi e russi. “Avevano tramato con l’obiettivo di intimidire le comunità sciita ed ebraica e gli stranieri negli aeroporti sudafricani, e di diffondere panico e terrore tra la popolazione civile,” riporta il documento.

In origine i due fratelli erano stati arrestati dopo che, nel 2015, avevano cercato di prendere un volo diretto in Turchia per poi da lì sconfinare in Siria, in modo da unirsi all’ISIS. In quell’occasione, in seguito ad una soffiata le autorità li fermarono prima che potessero salire sull’aereo.

Avendo patteggiato con lo stato, Tony-Lee e Brandon-Lee sono stati condannati rispettivamente a 11 e 8 anni di carcere. Tuttavia, in questi sono stati inclusi i 6 anni che hanno già trascorso in prigione dal momento dell’arresto. Ad alleggerire la loro pena, stando al procuratore Adele Barnard, è stato il fatto che non hanno fatto in tempo a mettere in atto gli attentati, e che non sono stati trovati esplosivi in loro possesso.