Roma: al Liceo Manara, la censura propal contro Israele fa annullare un evento sulla pace in Medio Oriente

Italia

di Nathan Greppi
Il 15 maggio l’istituto romano avrebbe dovuto un incontro con l’Associazione ‘Pace in Medio Oriente’ sul tema: Antisemitismo, Sionismo, Situazione in Medio Oriente e prospettive di pace”. Dopo l’opposizione del collettivo, l’evento è stato rimandato “a data da destinarsi”.

 

In un periodo drammatico come quello che stiamo vivendo, dovrebbero essere ben accetti i dibattiti che cercano di portare comprensione reciproca e promuovere la pace e il dialogo. Eppure, anche in questi casi può capitare che abbiano la meglio i censori e coloro che pretendono di imporre un unico pensiero dominante, inquinando il dibattito pubblico.

Un esempio in tal senso giunge dal Liceo Ginnasio Statale “Luciano Manara” di Roma, dove giovedì 15 maggio si sarebbe dovuto tenere un incontro con l’Associazione Culturale “Pace in Medio Oriente” – Per due popoli in due Stati.

L’evento

Il 2 maggio 2025, in una circolare scolastica del Liceo Manara si leggeva quanto segue: “Si comunica che il giorno 15 maggio 2025 si terrà un incontro con l’Associazione ‘Pace in Medio Oriente’ sul tema: Antisemitismo, Sionismo, Situazione in Medio Oriente e prospettive di pace”.

Nella circolare veniva specificato che l’Associazione “intende contribuire al perseguimento di una pace giusta e sostenibile in Medio Oriente ed ha come scopo lo studio, l’informazione e la promozione del superamento di barriere culturali tra: – ebrei, arabi e appartenenti ad altre minoranze siano essi musulmani, cristiani o di altre denominazioni religiose o tendenze filosofiche, cittadini di Israele o palestinesi di Cisgiordania, Gaza o altrove; – i popoli e gli stati che si affacciano sul Mediterraneo e dell’area del Medio Oriente”.

Gli ospiti previsti erano i seguenti: Fiorella Castelnuovo, portavoce dell’Associazione Culturale “Pace in Medio Oriente”; Luigi Maccotta, capo della delegazione italiana presso l’IHRA (International Holocaust Remembrance Alliance); Maurizio Melani, docente di Relazioni internazionali alla Link Campus University e già Ambasciatore italiano in Iraq e in Etiopia; Fabio Nicolucci, giornalista; e Roberto Reali, ricercatore presso il CNR.

 

Muro del Liceo Manara

La reazione

Nonostante i relatori abbiano in passato espresso delle aspre critiche nei confronti del governo israeliano (Nicolucci ha accusato Benjamin Netanyahu in un’intervista al quotidiano L’Unità di aver indebolito il proprio paese, mentre Reali ha partecipato alla presentazione a Roma del controverso libro Il suicidio di Israele di Anna Foa), alcuni studenti hanno preso posizione contro l’evento. Nei giorni precedenti all’evento, ha iniziato a circolare un comunicato firmato dal Collettivo Manariota, nel quale si legge: “È da più di un anno e mezzo che va avanti il genocidio in Palestina e, con tutti i riflettori dei media mondiali puntati sul Vaticano, proprio pochi giorni fa Netanyahu ha dichiarato che il suo governo si impegnerà in un’ulteriore invasione ancora più massiccia della Striscia di Gaza e procederà alla deportazione dei suoi abitanti”.

Verso la fine, il collettivo conclude: “Nella nostra scuola è in programma il 15 maggio un incontro per parlare di Palestina soltanto con ospiti tutt’altro che neutri, ma facenti parte della comunità ebraica, e che hanno relazioni con partiti politici Israeliani: non è così che vogliamo parlare del genocidio! Non sono questi gli spazi di dialogo che chiediamo! No alla propaganda sionista dentro le nostre scuole!”.

A parte la falsità secondo cui tutti i relatori facessero parte della comunità ebraica, il 14 maggio è stata emessa una nuova circolare nel Liceo Manara, nella quale si comunica che l’incontro previsto per il giorno seguente “è rinviato a data da destinarsi”.