Devar Torà / “… Mi hai dovuto battere ormai tre volte?…”

22 Giugno 2013 – 14 Tammùz 5773

Devar Torà

… Mi hai dovuto battere ormai tre volte?…” (Bemidbàr 22, 28). Il grande commentatore della Torà Rabbi Shlomò Itzhaki, conosciuto con il suo acronimo come Rashì, commenta questo verso dicendo: “Ecco tu vieni a chiedere di estirpare e distruggere il popolo che festeggia i Shalosh Regalim – le tre grandi  ricorrenze”. Il commento Peninim Yekarìm riporta il Midràsh: “Il Santo Benedetto Egli Sia, domandò a Bilàm: se tu maledirai Israele allora chi osserverà la Torà? Bilàm gli rispose: Io la osserverò. Allora disse  il Santo Benedetto Egli Sia: Israele festeggia i Shalosh Regalim – le tre grandi  ricorrenze ogni anno, e in quelle occasioni compiono il precetto del pellegrinaggio a Gerusalemme. Questo precetto tu non lo puoi  mettere in pratica poiché sei cieco da un occhio e zoppo in una gamba, e chi è infermo è esente dall’adempimento di questo precetto”.

Halakhà

Tra gli oggetti che possono essere muktzè mechamàt chesròn kis (cose che vengono impiegate normalmente con attenzioni particolari, anche indipendentemente dal valore oggettivo) la halakhà inserisce tutto ciò che è destinato a essere venduto, per il fatto che le persone trattano con cure particolari gli oggetti del proprio lavoro, anche se potrebbero non avere valore oggettivo significativo, ed evitano di utilizzarli. Tuttavia nel caso qualcuno fosse abituato a utilizzare i propri articoli destinati alla vendita, questi (se sono oggetti il cui utilizzo è comunque permesso di Shabbàt) possono essere spostati, non rientrando nelle categorie di muktzè.

I prodotti alimentari, anche se destinati alla vendita, non sono considerati muktzè ed è quindi permesso spostarli di Shabbàt, purché siano commestibili allo stato in cui si trovano, mentre – secondo alcuni – sono considerati muktzè prodotti come la farina o la pasta cruda che normalmente non vengono consumati se non dopo cottura.