La trasmissione della memoria:
la voce della “terza generazione”

di Redazione

Gli scampati alla Shoah, i sopravvissuti, hanno perseguito l’ideale di trasmettere la memoria di ciò che è stato, ai figli e a generazioni di studenti nelle scuole, che hanno spesso reagito con determinazione ed espresso il desiderio di assumersi la responsabilità di raccogliere il “testimone dei testimoni”.

Ma i veri “nipoti della Shoah” come hanno vissuto l’eredità dei nonni, come hanno “metabolizzato” il dolore dei loro cari, come vivono questa “Memoria famigliare”?

L’assessorato ai Giovani della  Comunità ebraica di Milano, in collaborazione con il CDEC e JOI, ha deciso, per il 27 gennaio 2021, di organizzare una serata JTalks sul tema  “Memoria e responsabilità” coinvolgendo direttamente i nipoti, la “terza generazione”.

Il risultato è stato un incontro importante, partecipato e ricco di significato. I giovani hanno ragionato su questo input: “Stiamo giungendo al momento in cui la responsabilità della memoria è interamente nelle nostre mani, ‘nipoti della Shoah’. Una responsabilità enorme e di estrema importanza e che, come tale, incontra tanti dubbi e perplessità: come portare avanti il ricordo di ciò che è stato, senza averlo vissuto? Come non rendere vana la memoria dei nostri nonni? Come portare avanti il ricordo dei nostri nonni?”

Ne hanno parlato Micol Anticoli, nipote di Alberto Sed; Elio Limentani, nipote di Rina Fornaro Di Veroli; Leone Schoenheit, nipote di Franco Schoenheit; Daniele Foà, nipote di Arminio Wachsberger e Olga Wiener; Nannerel Fiano, nipote di Nedo Fiano, con l’intervento di Sara Buda, storica presso la Fondazione CDEC, Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea di Milano.

Ogni nipote, dopo la sintetica ricostruzione della vicenda del proprio nonno o nonna, la vita “prima”, la delazione, l’arresto, la deportazione… ha ragionato sul significato della trasmissione della Memoria e ha raccontato ciò che questa “eredità” comporta nella propria vita.

Particolarmente toccante la testimonianza di Elio Limentani (docente e intervistatore della Shoah Visual History Foundation di Steven Spielberg)  che, dopo i racconti della nonna Rina, compie un “viaggio della memoria” ad Auschwitz – Birkenau dove, rispettando la promessa, grida, in mezzo al Campo: “Mia nonna è viva, è a casa sua, ha quattro figli e quaranta nipoti! Ha vinto lei!”.

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