Benny Gantz alla serata italiana del centenario del keren Hayesod

Diretta Facebook per i 100 anni del Keren Hayesod

di Nathan Greppi
Nonostante fosse solo virtuale, è stata comunque molto emozionante la serata di mercoledì 20 maggio, in cui sono stati celebrati in live streaming i 100 anni dalla fondazione del Keren Hayesod (il replay è disponibile sulla loro pagina Facebook e sul canale YouTube). L’evento, condotto dal giornalista di Sky Francesco Castelnuovo, ha visto la presenza di ospiti importanti.

Videomessaggi

La diretta è iniziata e si è conclusa con il cantante e chitarrista Liron Lev che ha cantato e suonato alcuni brani, come Yerushalaim shel za’av o HaTikwa. L’evento vero e proprio è stato introdotto da un videomessaggio di saluti del presidente mondiale del KH Sam Grundwerg, che ha espresso il suo dispiacere per l’impatto che il coronavirus ha avuto sulle comunità ebraiche italiane: “Il Keren Hayesod e l’Agenzia Ebraica sono stati tempestivi nell’organizzare un’immediata assistenza alla comunità ebraica in Italia,” ha spiegato, aggiungendo che oltre al miracolo della nascita d’Israele occorre celebrare anche “la comunità ebraica in Italia, che ha fatto del sostegno a Israele e dell’unità del popolo ebraico una priorità.”

Il primo relatore a parlare è stato Andrea Jarach, già presidente del KH Italia, che ha spiegato come grazie a molti che hanno chiesto di donare al KH nelle loro ultime volontà “in Italia, nonostante siamo una piccola comunità, siamo stati ai primi posti tra tutti i KH nazionali per donazioni pro capite.” Ha ricordato inoltre che, siccome il KH vuole incentivare gli ebrei a fare l’aliyah, hanno promosso molto il Progetto Taglit, che porta a visitare il paese giovani ebrei della diaspora “che spesso non sono particolarmente vicini a Israele, ma lo diventano dopo questo viaggio.”

Dopo è stato proiettato un altro videomessaggio, questa volta del Vice-Primo Ministro israeliano Benny Gantz, che fu ospite del KH Italia nel 2017: “Siete una comunità vivace e fiera della propria eredità culturale, e date supporto incondizionato allo Stato d’Israele, che è sempre stato, e sempre sarà la vostra casa,” ha detto. “So che la vostra comunità ha sofferto molto per l’epidemia da coronavirus. Fatemi dire Baruch Dayan Ha’Emet per coloro che non ci sono più.” Ha concluso affermando che “questa crisi finirà, e ne usciremo più forti tutti insieme. Dal profondo del mio cuore, auguro alla vostra comunità e alla vostra società di tornare rapidamente alla normalità.”

Keren Hayesod al femminile

In seguito Castelnuovo ha introdotto le prime ospiti d’onore, 3 membri della divisione femminile del KH Italia: Ariella Telio, presidente della Women’s Division, Roberta Calò e Susy Grego. La Telio ha spiegato che la divisione è nata nel 1967, “e da allora ha acquisito un posto sempre più rilevante all’interno dell’organizzazione. Oggi in 20 paesi le donne sono molto attive nella campagna per le raccolte fondi del Keren Hayesod.” A Milano la divisione femminile esiste dal 1992.

Sempre a proposito di donne, ha parlato l’attuale presidente del KH Italia Francesca Modiano, prima donna a ricoprire tale incarico: “Israele non sarebbe come la conosciamo oggi se non fosse per tutto il sostegno arrivato dalla diaspora. Essere insieme oggi vuol dire dare il giusto Kavod a chi ha donato e dato esempi di solidarietà.” Ha spiegato che il loro lavoro è necessario anche per le disparità economiche presenti nello Stato Ebraico: “Israele non è solo il lungomare di Tel Aviv, esistono molte realtà poco conosciute, ed è lì che serve il nostro aiuto.”

Le donne di Fauda

Tra gli ospiti è venuta anche l’attrice della serie Fauda Rona-Lee Shimon, introdotta da un video di saluti da parte di tutto il cast. Castelnuovo le ha chiesto com’è stata per lei la quarantena. “non mi sono lasciata prendere dall’ansia, forse anche perché non sapevo che sarebbe durato tanto a lungo – ha risposto -. Mi ha fatto pensare a quanto sia incerto il futuro.” Parlando di Nurit, il personaggio che interpreta in Fauda, ha spiegato: “È una che non piange molto, ma per me è stato importante darle un tocco di quell’emozione che serve per superare le avversità.” Lei invece ha pianto davvero in alcune riprese.

Di grande ispirazione per la Shimon è stata un’altra ospite d’onore, Shir Peled, tra le prime donne nell’intelligence israeliana a infiltrarsi tra gli arabi. La Peled, anche lei in collegamento, ha raccontato che già suo padre lavorava nell’antiterrorismo, “e per me l’esercito è casa nostra, e in quanto tale dobbiamo preservarla e renderla sicura.” Ha raccontato che all’inizio i creatori di Fauda non sapevo che fossero esistite davvero donne sotto copertura, “lo hanno scoperto solo dopo che ho iniziato a raccontare la mia storia.” Ha raccontato che quando fai quel lavoro “sei sempre lì, anche quando torni dalla tua famiglia o esci con gli amici in realtà la tua mente è ancora sul campo d’azione, e devi essere molto resiliente.”

Testimonianze dalla start-up nation

Un altro tema affrontato è stato il programma Tech & the City, che aiuta i giovani olim che vogliono cercare lavoro nel campo del high-tech e che è stato fortemente sostenuto dal KH Italia. Dopo un video di presentazione del progetto, ha portato la sua testimonianza Roberta Nigri, ragazza ebrea brasiliana di Rio de Janeiro emigrata in Israele e che ha partecipato a questo progetto (dopo aver vissuto per 2 anni a Milano): “Quando sono venuta in Israele, il mio sogno era che anche la mia famiglia potesse fare l’aliyah; solo che per questo dovevo avere un buon lavoro, e tutta una struttura per i miei genitori. Adesso, grazie al progetto che mi sostiene, anche la mia famiglia verrà.” Ha parlato del fatto che le donne in Israele hanno molte opportunità, “qui nei posti di lavoro il rapporto tra i sessi è circa 50 e 50. Qui c’è uguaglianza tra maschi e femmine, e le donne non devono aver paura a camminare per strada. Sono grata a Tech & the City perché permette a molte donne come me di lavorare in questo campo.”