di Marina Gersony
«Caro amico! Questa lettera non è più firmata perché parto tra due ore […]. Ma se tutto va bene tornerò qui alla fine di gennaio e lavorerò di nuovo tutto d’un fiato. Continuo a credere che non si possa combattere l’hitlerismo più efficacemente che scrivendo buoni libri, rendendo così manifesta al mondo l’ingiustizia che ci viene fatta […]. Salutami la tua cara moglie».
Stefan Zweig
Stefan Zweig a fumetti e le torture naziste
di Nathan Greppi
Il regime nazista fu capace di mettere in atto tattiche psicologiche in grado di spezzare l’animo umano più di tante torture fisiche. Di questo parlò già nel 1941 lo scrittore ebreo austriaco Stefan Zweig nella sua Novella degli scacchi.