di Fiona Diwan
“Non sono mie queste poesie. Vengono da voci raccolte, recuperate, usurpate. I loro autori sono sopravvissuti, salvati, rivissuti… Io sono soltanto in ascolto nell’incavo del loro dolore, della loro memoria”. Poesie che sono spazi bianchi nel bianco, testimonianze di un “esilio dalla vita”