Cosa c’entrano Idan Raichel con Mina e Celentano? Le due leggende musicali italiane tornano con “Amami amami” cover di Raichel

Taccuino

di Roberto Zadik

Il legame fra Italia e Israele in questi anni si è molto rafforzato rispetto al passato e tante sono le collaborazioni economiche, politiche, cinematografiche e musicali fra il nostro Paese e lo Stato ebraico. Lo dimostrano diversi artisti israeliani trasferitisi in Italia, dal bravo e discusso cantautore israeliano Assaf Avidan, noto sia per la sua originalità nel cantare solo in inglese invece che in ebraico, molto bello il suo album “Gold shadow” che per le sue prese di posizione polemiche verso la politica israeliana, fino a Noa e al regista Amos Gitai che spesso e volentieri si sono recati a Milano e in altre città italiane.

Fra i grandi amanti dell’Italia c’è anche il bravo Idan Raichel, musicista sperimentale e raffinato cantautore e compositore israeliano, uno dei più brillanti e affermati esponenti della cosiddetta “world music”, una musica aperta e senza confini che mischia diversi stili e influenze e che tredici anni fa, nel 2003 fondò la sua band Idan Raichel Project. E dopo la collaborazione con una leggenda della musica italiana, come Ornella Vanoni, con cui si è esibito in concerto recentemente, ora Mina e Celentano tornano alla ribalta e decidono nientemeno che di rifare una canzone di Raichel come “Maagalim” che in italiano diventa “Amami Amami”.

Raichel diventa sempre più superstar a livello internazionale e non solo locale come altri artisti seppur molto bravi ma meno “esportabili” da Eyal Golan a Sarit Hadad rimasti nei confini dello Stato ebraico. Forte del suo legame col nostro Paese, ‘l’autore israeliano 39enne, segno Vergine, conferma e espande la sua vena creativa che da anni mischia testi in ebraico con ritmi africani, arabi, etiopi e yemeniti, ha collaborato per diversi anni con l’amico e collega  Ravid Kahalani, di origini yemenite, carismatico leader degli Yemen Blues che si sono esibiti l’anno scorso al Teatro Manzoni in uno splendido live, in una fusione musicale e culturale estremamente suggestiva.

Raichel , ‘l’anno scorso ha debuttato come solista con il suo album “At the edge of the beginning” e in questi anni non si è fermato un attimo. Infatti ha suonato con grandi nomi della scena musicale, dalla cantante americana Alicia Keys, alla popstar ebrea francese nata in Algeria, Patrick Bruel, battendosi per la pace e per le sue idee di tolleranza e di apertura. Con il suo look caratteristico, capelli lunghi e treccine alla Bob Marley e la sua personalità timida e al tempo stesso energica e stimolante, Raichel, di origini ashkenazite , ha ricevuto vari premi e riconoscimenti registrando una decina di album e esibendosi in tutto il mondo, perfino davanti al presidente americano Barack Obama, nel 2008 al Kennedy Center di Washington. L’artista si è mostrato sempre molto aperto anche verso artisti del mondo arabo e come Noa ha suonato con il bravo Cheb Khaled, padre della musica algerina moderna, il Rai, e da anni esule in Francia, così Raichel ha suonato col cantante marocchino Younes El Guezouli e si è esibito col musicista del Mali Vieux Farka Tourè.

Sposato con l’austriaca Damaris Daubel e padre di due figlie, Raichel è un musicista completo e cosmopolita. Ora dopo aver girato il mondo sia artisticamente che geograficamente viene tradotto e reinterpretato da due grandi miti come Mina, che lo scorso 25 marzo ha compiuto 76 anni e Adriano Celentano, 82enne in un ritorno dopo 18 anni dal loro enorme successo “Acqua e sale” che unisce le vecchie generazioni italiane con la nuova musica contemporanea israeliana.