Pelle, il vero specchio dell’anima e della salute di tutto il corpo

Salute

di Marina Gersony

Epidermide:  la tela su cui si disegna il nostro benessere

«Si estende su appena due metri quadrati e avvolge tutto il corpo che ci portiamo dentro. La pelle è il nostro legame con il mondo esterno. La nostra antenna. Trasmette e riceve, e nutre i nostri sensi. È un oggetto del desiderio, la nostra “frontiera”, un recipiente affascinante che racchiude la nostra vita. La pelle è anche un biotopo gigantesco in cui vivono batteri, funghi, virus e parassiti… ». Inizia con questa premessa il saggio intitolato La pelle felice della dermatologa tedesca Yael Adler (Garzanti, pp. 304, € 16,50), in cui con leggerezza divulgativa e rigorosa scientificità l’autrice spiega come proteggere la nostra pelle dal sole, dall’età che avanza, dalle allergie e dalle rughe, senza trascurare aspetti meno piacevoli come i cattivi odori e le malattie o interrogandosi banalmente sul perché gli uomini non hanno la cellulite. Nata a Francoforte nel 1973, Yael Adler è un personaggio noto della stampa e della tivù e dal 2009 lavora presso l’European Prevention Centre e lo Herzinut di Berlino. Suo padre, Karl Erich Grözinger, è un importante studioso di giudaica e teologo nonché un raro caso di erudizione e di mente innovativa, mentre suo nonno era un dermatologo a cui Yael si è ispirata.

Best seller in Germania e poi tradotto in oltre quattordici lingue, il suo libro indaga i molteplici aspetti legati all’organo più esteso del nostro corpo che protegge i tessuti sottostanti (muscoli, ossa, organi interni) e la dice lunga sul nostro stato di salute psicofisico. Del resto che la pelle sia il vero specchio dell’anima è risaputo: permette di muoversi, protegge dal caldo o dal freddo e dagli attacchi esterni… Ma è forse meno risaputo che è meglio lasciarla stare senza eccedere con tutte le offerte cosmetiche che il mercato della bellezza costantemente ci offre. Questo libro non è il classico vademecum, avverte l’autrice, non indica delle terapie concrete per ogni diagnosi o le creme che bisogna usare. Piuttosto ci insegna che «chi vuol davvero fare del bene alla propria pelle non deve fare troppo… la pelle, infatti, si occupa piuttosto bene di stessa». Rispettarla è un dovere e in caso di malattie oggi esistono molte possibilità di guarirla. Riguardo al botulino e all’acido ialuronico, se usati con criterio, non sono dannosi; mentre dai tatuaggi (l’inchiostro è spesso tossico) è meglio stare alla larga. Insomma, in questo libro Yael Adler si batte per l’informazione e l’accettazione… perché la pelle è come una grande tela su cui sono dipinte le tracce di tutta la nostra vita.