Il produttore Arthur Brauner

Arthur Brauner, scompare a cent’anni il più grande produttore di film sulla Shoah

di Roberto Zadik
Nel mondo del cinema, numerosi sono stati attori, registi e produttori di religione ebraica e sicuramente il nome di Artur Brauner, ebreo polacco, è passato alla storia. A meno di un mese dal suo centounesimo compleanno (nacque il primo agosto 1918) si è spento domenica 7 luglio in Germania, dopo una vita intensa e piena di soddisfazioni.

Nella sua lunga carriera egli è stato il produttore di pellicole importanti sulla Shoah, ma non solo arrivando a produrre più di 300 film. Fra le sue produzioni ci sono lungometraggi di alto livello, come l’ultimo capolavoro di Vittorio De Sica Il giardino dei Finzi Contini adattamento cinematografico del celebre romanzo di Bassani sulle tragiche vicende di una famiglia ebraica ferrarese e L’uccello dalle piume di cristallo, uno dei migliori thriller di Dario Argento.

In tema di Shoah egli ha invece prodotto opere importanti come Europa Europa della brava regista Agneska Holland. A ripercorrerne la vita e il contributo al cinema e alla cultura vari siti italiani e internazionali. Sul sito del Crif, il Governo tedesco e Monika Grutters, Segretario di Stato alla Cultura, ha sottolineato come “La Germania oggi ha perso uno dei suoi produttori più importanti del dopoguerra.” Nel suo intervento ha ricordato la singolarità del personaggio che “nonostante Brauner sia stato un ebreo polacco perseguitato dal nostro Paese egli vi è ritornato partecipando alla ricostruzione democratica tedesca e questo per noi è un grande regalo”.

Sopravvissuto agli orrori della Shoah, figlio di un mercante di legno, dopo essere emigrato in Unione Sovietica con la sua famiglia- alcuni dei suoi parenti vennero uccisi in Ucraina – visse a Berlino, dove nella sua parte Ovest,  fondò  assieme a suo fratello Wolf, la casa di produzione cinematografica “CCC”. Interessanti e complesse le trame dei film che egli scelse di produrre e diverse sue produzioni furono incentrate sui cupi anni della Seconda Guerra Mondiale. Qualche esempio? Nel già citato Europa della Holland il protagonista è un ragazzo ebreo che riesce a nascondersi a tal punto da entrare nella Gioventù Hitleriana mentre in La Rosa Bianca l’argomento principale sono le vicende di un gruppo di Resistenza  che combatte contro il nazismo.

Nonostante l’età egli non si fermò mai e continuò a lavorare fino all’ultimo: nel 2003 egli produsse un film sul massacro ucraino di Babi Yar, dove vennero uccisi i suoi genitori e stando ai dati del Memoriale Americano per l’Olocausto quelle stragi provocarono 10mila morti. Amico e collaboratore del geniale regista  viennese Fritz Lang, di madre ebrea convertitasi al cattolicesimo prima della nascita del figlio e autore di “Metropolis” ,Brauner lo convinse a tornare in Germania dopo la Guerra dove diresse il suo ultimo film I duemila occhi del Dr Mabuse seguito di un film della serie che venne censurata dai nazisti. Una vita decisamente intensa e conclusasi un anno dopo quella di sua moglie scomparsa nel 2017.