Anche agenti nazisti nella Palestina Mandataria

In un rapporto del Foreign Office del 1939 si legge di “consegna di armi da parte della Germania spedite via Turchia e dirette a Ibn Saud (re dell’Arabia Saudita) ma in realtà destinate ai ribelli di Palestina”.

Documenti storici degli Archivi Nazionali britannici relativi allo stesso periodo rivelano la presenza di un gran numero di agenti nazisti in Palestina alla fine degli anni trenta, che affiancarono i leader palestinesi per indurli a rifiutare una spartizione della zona fra le popolazioni ebraica e araba.

Sempre secondo questi documenti, nel corso del 1938, un tedesco, certo Adam Vollhardt, ebbe numerosi incontri con alti esponenti arabi per rassicurarli che “la questione palestinese sarebbe stata sistemata con loro soddisfazione nel giro di poche settimane” ma che tuttavia “per la loro causa sarebbe stato fatale se in questo frangente avessero mostrato segni di debolezza o stanchezza”. Infatti la Germania era interessata a venire incontro a tutte le richieste arabe relative alla questione palestinese, perché prevedeva che la Palestina sotto il dominio arabo sarebbe diventato uno dei pochi stati su cui poter contare, data la forte simpatia per la nuova Germania e il suo fuhrer.

I rapporti tedeschi mostrano poi che i nazisti vedevano con apprensione la creazione di uno stato ebraico. Nel 1937dal consolato generale tedesco in Palestina si scriveva: “La creazione di uno stato ebraico … non è nell’interesse della Germania perché costituirebbe un’ulteriore base nazionale di potere per l’ebraismo mondiale, come per esempio lo stato del Vaticano per il cattolicesimo politico o Mosca per i comunisti. Pertanto è interesse della Germania rafforzare gli arabi per controbilanciare questa eventuale crescita di potere degli ebrei”.

Il rapporto mostra inoltre un altro fatto sconvolgente: l’intensificata collaborazione arabo-nazista preoccupò il governo britannico a tal punto tanto da indurlo a revocare un progetto del 1938 che prevedeva di portare in Palestina 20 000 profughi ebrei tedeschi, metà dei quali bambini, per salvarli dalla furia nazista. Il governo di Sua Maestà avendo accertato che questa mossa avrebbe comportato il netto rifiuto da parte araba, decise di non dar seguito al piano abbandonando gli ebrei al loro destino.

“Se la guerra dovesse scoppiare, niente sarebbe più importante che avere l’opinione musulmana dalla nostra parte, neppure i fastidi che gli ebrei potrebbero causarci in Palestina o altrove” scriveva il ministro per il coordinamento della difesa, Lord Chatfield nel 1939, poco prima che l’Inghilterra revocasse la decisione di spartizione del suo mandato, promettendo invece tutto il paese agli arabi di Palestina.