Dialogo interreligioso

Opinioni

Un’opinione dopo le dichiarazioni del Papa.

Con cronologia che qualcuno potrebbe ritenere correlata agli eventi, al fermo ribadimento della sospensione del dialogo con la Chiesa cattolica opportunamente ribadito dall’Assemblea Rabbinica Italiana, stante il perdurare dell’aspirazione “salvifica” da parte della Chiesa di Roma verso gli ebrei evidentemente ritenuti “manchevoli”, è seguita l’anticipazione della lettera di Benedetto XVI al senatore Pera.

Da ebreo non posso che ringraziare i Rabbini italiani per la fermezza della posizione, sperando che venga ben approfondita anche da certi ambienti ebraici internazionali che sembrano considerare (in parte comprensibilmente) il rapporto con il Vaticano senza soppesare certe implicazioni che noi in Italia viviamo in prima persona: altrettanto sento di fare anche nei confronti di Benedetto XVI che, coerentemente con l’interpretazione scelta per il proprio ruolo, dice in sostanza ciò che molti pensano e con buona pace di chi vorrebbe forse inutili fughe in avanti, ovvero che il dialogo non può essere confondersi l’uno con l’altro.

La questione sembra quindi spostarsi verso una pragmatica visione di dialogo interreligioso basato sulle possibile azioni comuni, ciascuno rimanendo ben fermo sulle proprie peculiarità.
Insomma, da tifosi di squadre diverse è ben opportuno battersi insieme contro la violenza negli stadi e per riaffermare un reale spirito sportivo, ma poi ciascuno rimane legittimamente sotto le proprie bandiere.

In quest’ottica , sinceramente, la preghiera “salvifica” per gli ebrei non mi disturba.
A ben pensare, poi, questa posizione di Benedetto XVI è permeata di liberalismo: diversi verso le possibili mete comuni.

Contromano sembra invece procedere il senatore Pera al quale ricordo, da modesto coerente liberale ed anche se l’argomento richiederebbe un convegno e ben altri contributi, ciò che egli dovrebbe ben sapere, ovvero che il liberalismo è un “metodo” e non un “fine” rinchiudibile in una visiona religiosa.
Ed è proprio il metodo che consente a tutti, nel reciproco rispetto, di vivere in libertà coerentemente ai propri principi anche religiosi.

Gadi Polacco

Consigliere della Federazione dei Liberali e Consigliere dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane