La maestra e la bambina tra le macerie del dopoguerra

Libri

di Fiona Diwan

Il secondo premio sezione Ragazzi al Premio Letterario Adei Wizo “Adelina Della Pergola”

L’universo può rompersi? Può essere riaggiustato? Forse sì, se si tratta di un modellino di latta e cartapesta che riproduce il sistema solare, rimesso in sesto con pazienza certosina da una mano amorevole. Gli oggetti hanno un’anima, hanno un vissuto, respirano e si rianimano se accarezzati, e a volte possono anche diventare messaggeri di senso e di speranza. Metafora di una vita che si rimette in moto piano piano, come le rotelline celesti del modellino arrugginito, come i pianeti di latta che riprendono a girare con la manovella, Sole, Luna, Mercurio, Venere, Giove… Siamo nell’ottobre del 1945, in un paesino dell’entroterra tra Liguria e Piemonte: c’è una scuola, c’è una maestra che ama aggiustare gli oggetti rotti, c’è una classe femminile di quinta elementare e c’è una bambina che non parla ma che è bravissima a scuola. È muta? No. Il silenzio cela la sua solitudine e lo smarrimento infantile. Forse è orfana, di certo è senza famiglia. Riuscirà la maestra Gilla a rompere quel mutismo, ad aprire una breccia su quel volto smarrito? Intanto Gilla fa l’appello, le piccole allieve rispondono. La guerra è appena finita, la maestra osserva le scolare, tutte magre, fa un giro tra i banchi: banchi-scialuppa su un oceano in tempesta, banchi-gabbia come nei rifugi antiaerei durante i bombardamenti, come gli occhi dilatati dei bambini avvolti nella ragnatela di una tristezza che intrappola. Ricominciare la scuola nella normalità dei giorni senza coprifuoco né bombe è un sollievo. Ma rimettere insieme i pezzi di piccole esistenze lacerate non è facile anche se i bambini sanno essere a volte più forti degli adulti.

Con delicatezza e poesia, affiancate da un’accurata ricerca storica, Raffaella Romagnolo scrive un intenso e bel romanzo di trauma e rinascita su un periodo storico importante, il primo Dopoguerra, con la sua umanità ancora allo sbando, le esistenze frantumate e fragili che chiedono di essere ricomposte, le famiglie ebraiche disperse che cercano di ricongiungersi e ritrovarsi, i padri che cercano i figli, i mariti le mogli. C’è la comunità ebraica di Casale Monferrato, sullo sfondo. Non a caso, Raffaella Romagnolo è nata proprio a Casale nel 1971, ha all’attivo numerosi romanzi e con il suo ultimo, Aggiustare l’universo, ha vinto il Premio letterario nazionale per la donna scrittrice 2025, libro arrivato nella sestina finalista del Premio Strega 2024, finalista nel Premio Alassio Centolibri 2024, e infine al secondo posto del Premio letterario Ragazzi dell’Adei Wizo-Adelina della Pergola.

Nel romanzo, il recente passato è ancora lì, spunta tra i vicoli delle strade che hanno conosciuto l’occupazione nazista, nei sotterranei della scuola elementare che conserva ancora le tracce di una vicenda oscura.

Esplorare il passato fa riflettere sul presente? Ricomporre le macerie aiuta a giungere a una forma di riparazione? L’autrice ne è convinta. Molto interessanti la struttura e lo stile del romanzo, che alternano le voci, i registri di scrittura, la molteplicità dei punti di vista. L’idea, dichiara Romagnolo, è che la nostra società rimugina sulla memoria della Shoah ma anche la dimentica, non la elabora mai veramente, non affronta quel buio. Commemorazioni, film, documentari, programmi scolastici, viaggi della memoria, oggi pare che non siano serviti a nulla. Sembra che sempre di più, i giovani sappiano poco o nulla della Shoah, delle Leggi Razziali, della storia europea dal 1930 in poi, di quell’ieri ancora vicino.

Come evitare allora che la Memoria diventi un dovere, come evitare lo stanco rituale, la museificazione della memoria, come renderla dinamica e far sì che resti viva? Come ci si interroga sulla trasmissione di un passato ingombrante e doloroso, come si sceglie di restituirlo?

Questo romanzo dà una bella e convincente risposta a queste domande.

Toccante, intenso, vivido, avvincente.

 

Raffaella Romagnolo, Aggiustare l’universo, Mondadori, pp. 372, 19,50 euro