“Hotel Locarno”, dove l’amore vince su tutto

Libri

di Roberto Zadik

Un altro cuore in inverno, verrebbe da dire. Un altro maschio contemporaneo sospeso nell’irresolutezza dell’azione e del cuore, strattonato da passioni che lo governano, tallonato da un senso di vuoto che non riesce a saziare nè riempire. Un altro anti-eroe del nostro tempo, un’epoca che legittima tutte le fughe in avanti, nel falso Sè e nel falso bene-rifugio del narcisismo, nella ipertrofia dell’ego che tutto sembra giustificare, in primis  il nostro essere venuti al mondo.
I temi trattati nell’ultimo romanzo di Alain Elkann sono di una contemporaneità assoluta e i suoi personaggi di una esemplarità altrettanto forte, protagonisti di un tempo instabile e privo di ancoraggi valoriali, vecchi o nuovi che siano, se non l’ondivago e autoreferenziale capriccio delle passioni. Stiamo parlando del romanzo Hotel Locarno, fresco di stampa e di scrittura, per mano di Alain Elkann, giornalista e scrittore, autore di libri come “Essere ebreo”, “Mitzva” e il recente  “Nonna Carla” , – Bompiani,  pp 109, costo 14,90-. I temi? Il rapporto fra psicanalisi e scrittura, che secondo Elkann, “sono molto legati solo che lo scrittore rende pubblico ciò che lo psicanalista tiene per sé”,  le passioni e l’amore che come ha detto l’autore, intervistato telefonicamente, “vince su tutto e che risveglia tutto il resto, beyond control, al di sopra e al di là di ogni controllo”. Ma di cosa parla questo romanzo avvincente che si legge tutto d’un fiato,  intitolato come il famoso albergo a Roma dove hanno alloggiato personaggi come Federico Fellini e Luis Sepulveda? Fra gli argomenti  trattati anche il rapporto con la spiritualità riveste un notevole ruolo e a questo proposito , sebbene il testo non affronti argomenti ebraici, parlando del proprio ebraismo, l’autore dice “vivo in maniera felice la mia identità ebraica” e riguardo a Israele sottolinea che “ebrei e israeliani sono la stessa cosa, siamo  tutti la stessa cosa, tutti fratelli: americani, israeliani, italiani.”. Riguardo al romanzo, esso intreccia due vicende parallele che non si incontrano mai ma che si sviluppano l’una dentro l’altra.  Infatti il testo comincia col dialogo fra uno scrittore in crisi creativa , controllato dalla moglie in ogni aspetto della propria vita, con il proprio psicanalista Vittorio Olmi, che durante il colloquio narra le vicende immaginarie del suo personaggio. Nel mezzo della seduta egli comincia  a parlare del critico d’arte Michael Dufay. Realtà e finzione si accavallano, in un’opera che, come ha detto Elkann, “è composta da tante cose delle quali l’amore è la principale, a qualsiasi età”. Le passioni non hanno limiti di tempo, di luogo o di mentalità. Così Dufay, nato in Australia, vissuto nella sua adorata New York, città in cui è nato lo stesso Elkann nel 1950 da famiglia franco-italiana, affronta vari amori ognuno dei quali vissuto con estrema intensità. Il protagonista è già in avanti con gli anni, ma nonostante questo,  si innamora di tre donne diverse  dal carattere complesso e tormentato. La fragile e appassionata Daisy, l’argentina Gabriela e l’aristocratica Gloria, una affascinante donna inglese colta e raffinata, rimasta vedova del proprio marito, il siciliano Vincenzo e  incontrata a Napoli. Passività e improvvisi turbamenti torturano il complesso personaggio di Michael.

Nulla sembra più interessarlo , il critico d’arte è in conflitto con sé stesso e si innamora ogni volta come forma di ricerca di una via di uscita o di fuga, in preda a passioni che non riesce a dominare, vittima  della propria insoddisfazione continua. I personaggi del romanzo sono tutti diversi fra loro ma legati da un’inquietudine comune e  Elkann confessa “di rispecchiarsi in ognuno di essi con una preferenza particolare per Giacomo, suo nipote a cui è dedicato il libro”. Pieno di citazioni riguardanti pittori del Novecento e di riferimenti a luoghi e monumenti, la trama ripercorre una serie di metropoli, fra cui la già citata New York, Napoli o Londra, la storia attraversa varie città e le descrive intersecandone le atmosfere assieme ai tormenti emotivi dei protagonisti del romanzo.