Dal Belgio un fumetto onora la Brigata Ebraica

Libri

di Roberto Zadik

קומיקס ל מבוגרים על ה בריגדה ה יהודית חטיבה יהודית לוחמת חחי"ל הבריגדה ה עברית

Come mantenere il ricordo delle eroiche gesta della “Brigata ebraica” che nella Seconda Guerra Mondiale ha valorosamente sfidato i nazisti? Il sito del prestigioso quotidiano israeliano Haaretz, a questo proposito, ha fatto sapere che in Belgio è nato un fumetto, in due volumi, che, firmato dal disegnatore fiammingo Marvano (vero nome Mark Van Oppen), ne racconterà le imprese raffigurandone i protagonisti e i volti dei soldati nella nuova serie “La Brigata ebraica” del quale è appena uscito il secondo libro, mentre l primo è stato pubblicato l’anno scorso.

Marvano, 62 anni, è una firma autorevole nel mondo dei fumetti, che in Belgio e in Francia registra un grande successo di pubblico: basti pensare ai famosissimi “Asterix e Obelix”, realizzati da  Goscinny e Uderzo  e al belga “Tintin” e per questo motivo in questi due paesi, il fumetto viene definito “la nona arte” in un mercato florido e in controtendenza alla crisi europea che ogni anno realizza circa cinquemila titoli, fra nuove uscite e ristampe di vecchi numeri.

Marvano è sicuramente uno dei fumettisti più conosciuti che ha cominciato nel 1982 specializzandosi sempre di più nel genere storico contemporaneo, dalla Guerra del Vietnam,  ai bombardamenti inglesi contro i tedeschi e a tematiche riguardanti il Secondo conflitto mondiale. “Sono sempre stato affascinato da quell’epoca, durante e dopo la Seconda Guerra Mondiale e non sono ebreo nè ho origini ebraiche – ha detto Marvano -: quello che è successo è un crimine che non può essere dimenticato, è qualcosa che il mondo non ha mai visto prima e che dovrà rivedere in futuro e i negazionisti sono dei pazzi. Purtroppo questo periodo sta cominciando ad essere dimenticato aprendo la strada a nuovi inferni.”

Ma come mai questo grande fumettista ha scelto come soggetto la Brigata Ebraica? “Quando la gente a volte discute su quello che è accaduto in quel periodo e lo paragonano al Medio Oriente, penso che non sappiano di cosa stanno parlando – ha proseguito Marvano – la Brigata ebraica è stata fondata nel 1944, la prima unità dell’esercito inglese era composta interamente da ebrei provenienti dalla Palestina Mandataria. Sostenuti dal governo di Churchill, i giovani membri dello Yishuv sono andati a combattere come volontari, fronteggiando per quanto potevano la ferocia del regime nazista”.

brigata ebraica 4Marvano nella sua appassionata intervista rievoca l’impegno e il coraggio della Brigata “vennero organizzate più di 4mila truppe suddivise in tre battaglioni affiancati da altre unità ausiliarie che lottarono in Italia, a Alfonsine e sul fiume Senio e in altre zone d’Europa, assistendo i sopravvissuti alla Shoah e organizzando gruppi di immigrazione nascosti degli ebrei europei alla volta della Palestina. Alcuni di questi combattenti si unirono per effettuare operazioni militiari di vendetta contro i nazisti. Purtroppo tanti furono i morti, volontari dell’Yishuv nell’esercito britannico, non solo nella Brigata ebraica che morirono, circa 800. Il gruppo più ampio di militari era formato da 140 soldati della 463esima Compagnia di Trasporto che perero la vita nel Mar Mediterraneo nel 1943. Dal 1946 la Brigata venne smantellata dal comando britannico ma questa ampia esperienza militare acquistata dai soldati e dagli ufficiali ebrei giocò un ruolo fondamentale quando vennero istituite le Forze Difensive in Israele.” Marvano ha dunque spiegato il suo entusiasmo nel nuovo progetto al Museo ebraico di Bruxelles.

Nel primo libro, uscito nel 2014 egli racconta a fumetti la storia di Ari e Leslie, soldati provenienti dall’unità che si trovava in Polonia nel 1945 e che si vendicò dei nazisti delle SS che uccisero gli ebrei. Questa fu una missione personale effettuata senza che il comando britannico ne fosse a conoscenza.

Il nuovo libro dell’opera di Marvano, “Brigade Juive” (La Brigata ebraica) che è appena stato stampato è completamente diverso. I suoi eroi , racconta l’autore, “vengono colpiti dalla confusione successiva alla guerra. Essi si dirigono verso Berlino con i nazisti in fuga in direzione opposta, verso l’Argentina e il Brasile. in Polonia, poi assistono agli attacchi contro gli ebrei locali alla fine della guerra.” Ma le sorprese non finiscono qui perché il vulcanico fumettista sta pensando al terzo libro che dovrebbe uscire l’anno prossimo e, come anticipa il disegnatore, racconta la preoccupazione Britannica che gli uomini della Brigata utilizzassero l’esperienza militare per convogliare gli ebrei in Palestina, decidendo di sciogliere la loro brigata.” Come tutte le recenti produzioni di Marvano la trilogia è stata pubblicata da Dargaud ‘editore dei primi venticinque volumi di Asterix. “Anche se non sono ebreo e sono arrivato al soggetto della Brigata ebraica per caso ” ha specificato in ultima analisi Marvano “ho visto un documentario diretto da un regista israeliano, non ricordo come si chiami e la storia mi ha sconvolto. Mi sono interessato alla storia della Brigata e nessuno ne sapeva nolente in giro e sembrava essere l’unità militare più segreta dell’armata britannica. Questo fu sufficiente per me per cominciare a cercare e a leggere sempre più materiale su questo argomento e diventarne sempre più coinvolto. Com’è possibile che il mondo non conosca questa storia, per questo mi sono sentito in dovere di descriverla”. “Ho un assistente” ha fatto sapere “che mi colora le illustrazioni perché sono daltonico. Scrivo i testi in fiammingo e questa volta intendo tradurre il libri sulla Brigata in francese, ho una traduttrice ebrea che mi corregge gli errori”. Ma si parlerà di Shoah in questi libri? “L’Olocausto” ha detto Marvano “è il retroterra di questi eventi e cerco di trattarne con rispetto e sensibilità anche se non ho voluto parlarne troppo”. “I fumetti” ha concluso “sono per raggiungere una certa fascia di pubblico, come le giovani generazioni per renderle consapevoli di questo argomento.”