Ayelet Gundar-Goshen: Non esiste un’unica verità

Libri

di Marina Gersony

Intervista flash  all’autrice di Bugiarda.  Terzo romanzo, terzo successo per la scrittrice israeliana pubblicata in Italia da Giuntina.
Tutti diciamo bugie: perché?

Bugiarda è il titolo dell’ultimo romanzo di Ayelet Gundar-Goshen, scrittrice e psicologa clinica israeliana, dove tutto ruota intorno alla bugia incauta e casuale di una liceale bloccata nei suoi complessi; una bugia che innescherà delle conseguenze a catena, anche gravissime, da scoprire pagina dopo pagina. In questo romanzo, che si potrebbe definire una fenomenologia della menzogna, tutti mentono. E alla grande. Esattamente come abbondano i bugiardi – seriali o più o meno (in)consapevoli – nella realtà. Non a caso il tema della menzogna chiama in causa perfino le neuroscienze che studiano i meccanismi neuronali che governano sia le emozioni sia il linguaggio del corpo… Per tornare all’autrice, a Gundar-Goshen non interessa affatto giudicare, preferisce piuttosto prendere le distanze dai suoi personaggi per cercare di capire cosa si celi dietro le bugie e cosa spinge una persona a mentire o a occultare una verità con un’altra. Con questo brillante romanzo, forte anche della sua esperienza di terapeuta, Gundar-Goshen ci aiuta a capire con umanità ed empatia un meccanismo che ci riguarda un po’ tutti: prima o poi, infatti, tutti mentiamo per proteggerci, per paura, per imbarazzo e per moltissimi altri motivi.

Ayelet e Barney Baruch Gersony

Abbiamo incontrato l’autrice che ci ha regalato qualche breve risposta su un tema così complesso, affascinante, ma soprattutto irrimediabilmente umano.
Bugie bianche. Come terapista, penso che molte persone dicano bugie per una sorta di auto-giustificazione. Si chiamano bugie bianche (sono falsità piccole, che si dicono a fin di bene, ndr). Sapere se siano bugie buone o piuttosto un modo per non sentirsi colpevole, è una buona domanda.
Smascherare le bugie. Un terapista non ha i raggi Röntgen. C’è piuttosto da chiedersi perché uno vada dal terapista e lo paghi per dire bugie. Anche se in realtà vorrebbe dire la verità. Molte persone mentono per imbarazzo, ma anche per la paura di non essere amate.
Mentono tutti. C’è un doppio standard nella valutazione delle bugie: essere considerato un bugiardo dà fastidio a chiunque. Mentire è considerato un crimine sociale. Ma poi, di fatto, mentono tutti.
A proposito di fake news. La gente è più interessata alle storie che alla realtà. La nostra società è dipendente dalle storie. Servono a intrattenerci, a farci provare emozioni, a farci fluttuare tra il Bene e il Male. Non sappiamo davvero cosa accade nella realtà. Le fake news sono la conseguenza di tutto ciò.
Letteratura. L’arte di dire bugie è antica quanto l’uomo e da sempre la letteratura è intrisa di personaggi dall’indole bugiarda. Sono le bugie che uno dice a se stesso o in base a come si auto-percepisce. La bugia sta tra un fatto oggettivo e uno stato oggettivo.
Politici e menzogne. Netanyahu, per esempio, è uno dei più grandi storyteller. Racconta storie semplici e la gente ama queste storie, brutte o belle che siano.
Le più grandi bugie della Storia. Alcune persone pensano di essere migliori di tutte le altre. Così come lo pensano le religioni, le appartenenze, le razze, le tradizioni, le credenze, le nazioni. Le bugie si dicono spesso in nome delle proprie convinzioni.
La verità. Non esiste un’unica verità. Faccio parte di una generazione che non può affermare che ci sia un’unica verità. Penso sia più interessante vedere i piccoli frammenti di verità che ci sono in un romanzo o in una seduta terapeutica. Osservare le piccole bugie.
Il titolo del libro. Il romanzo, in Israele, è uscito con il titolo Bugiarda a Tel Aviv. Penso che una città, con tutto quello che vi accade, sia una buona rappresentazione della vita.

Ayelet Gundar-Goshen, Bugiarda, traduzione di Raffaella Scardi,
La Giuntina editore, collana Israeliana, pp. 258, euro 14,4, ebook euro 9,99