di Pietro Baragiola
I proventi sono stati destinati al nuovo programma di Tahari, Project Wardrobe, nato per fornire abiti alle veterane dell’IDF ferite e aiutarle a ritrovare sicurezza nella fase di reinserimento nella vita civile.
Giovedì 6 novembre, a Miami, 800 persone hanno affollato gli spazi della St. Thomas University (STU) per assistere alla nuova sfilata del celebre stilista israeliano Elie Tahari, un appuntamento pensato per onorare le donne soldato dell’IDF e sostenere la nuova iniziativa filantropica a favore dei veterani feriti.
Tahari, nato in Israele e arrivato a New York nel 1971 con meno di 100 dollari in tasca, è riuscito a costruire un impero della moda durato oltre mezzo secolo. Dal 7 ottobre 2023 ha destinato il 100% dei ricavi dell’e-commerce della sua azienda a supportare l’impegno umanitario verso l’IDF.
“Quella di giovedì è stata la serata più bella della mia vita” ha commentato Tahari, visibilmente emozionato durante la sua intervista con il sito Algemeiner. “Qualsiasi cosa io possa fare per i soldati…loro sono i miei eroi e lo saranno sempre.”
La passerella ha presentato tra i 40 e i 50 capi della collezione Autunno 2026, riuniti per l’occasione in una selezione inedita dal titolo “Threads of Valor” (“Fili di valore”) ispirata al capitolo biblico Eshet Chayil del Libro dei Proverbi, dedicato alla “donna di valore” che guida e sostiene la propria famiglia.
La sfilata di Tahari
Svolto in collaborazione con l’associazione Yedidim e Soirée Events, “Threads of Valor” è stato organizzato da Ashlee Rzyczycki, direttrice del programma di Fashion Merchandising and Design della STU, e Tobi Rubinstein, veterana del settore moda e membro del comitato consultivo dell’università.
Gli studenti della STU hanno lavorato attivamente alla selezione dei capi della sfilata, alla scaletta e alla gestione del backstage, contribuendo a trasformare la passerella in un racconto visivo del percorso delle veterane, articolato in diversi segmenti tematici: resilienza, comando, potere, libertà, fiducia e sacrificio.
A sfilare non sono state solo modelle professioniste, ma anche soldati dell’IDF, studenti e note personalità del mondo filoisraeliano tra cui la protagonista del documentario October 8 Tessa Veksler; la fondatrice del Lawfare Project Brooke Goldstein e l’imprenditrice Elizabeth Sutton.
“Ospitare un evento del genere alla STU vuol dire insegnare agli studenti che la moda può essere veicolo di unità, solidarietà e dialogo tra culture diverse” ha spiegato Rzyczycki ad Algemeiner. “Questo evento ha mostrato quanto la moda possa avere uno scopo più grande di noi.”
I proventi sono stati destinati al nuovo programma di Tahari, Project Wardrobe, nato per fornire abiti alle veterane dell’IDF ferite e aiutarle a ritrovare sicurezza nella fase di reinserimento nella vita civile.
Project Wardrobe
Creato da Tahari, Project Wardrobe offre ogni mese capi di abbigliamento e indumenti agli ex-soldati dell’IDF e copre tutte le relative spese logistiche.
Rubinstein ha spiegato che l’iniziativa mira a restituire “autostima e forza” attraverso questi vestiti, mentre Rzyczycki ha descritto gli abiti di Tahari come “una vera armatura”, capaci di dare potere a chi li indossa.
Questo tema è stato approfondito anche nella masterclass tenuta da Tahari e Rubinstein il giorno prima della sfilata, alimentando la profonda connessione tra moda, fede e responsabilità sociale.



